La procura generale, che da febbraio scorso ha preso in carico il fascicolo sulla morte del cameraman palermitano, ha disposto nuovi accertamenti sui suoi resti. Decisive le perizie a firma degli esperti nominati dalla famiglia, che avvalorano la tesi dell’omicidio. La madre: «Finalmente qualcosa si muove»
Caso Biondo, disposta una nuova esumazione della salma «Passo importante dopo le insistenti richieste del passato»
La salma di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto nel suo appartamento di Madrid il 30 maggio 2013, verrà esumata per effettuare ulteriori accertamenti. Una svolta che arriva dopo la richiesta di avocazione delle indagini alla procura generale presso la corte d’appello di Palermo, accolta a febbraio, e in seguito ai numerosi scritti difensivi forniti dai periti della famiglia e alle deposizioni rilasciate dai famigliari sui tanti punti ancora oscuri della vicenda. «Ieri i due magistrati che oggi stanno seguendo le indagini, Domenico Gozzo e Rita Fulantelli, hanno ritenuto di disporre una nuova esumazione del corpo di Mario Biondo per ulteriori accertamenti sulla salma. A tal fine – spiega l’avvocato della famiglia Biondo, Carmelita Morreale – il 5 novembre verrà conferito apposito incarico ad un collegio di superperiti che effettueranno i dovuti accertamenti necroscopici».
Decisive quindi le perizie a firma degli esperti nominati dalla famiglia, dal professore Livio Milone, direttore del Policlinico di Palermo, al medico legale Corrado Cugno e al professore Maurizio Cusimano, esperto in antropometria forense che nella sua perizia scandaglia i punti più oscuri della morte del ragazzo. Un’analisi con la quale l’esperto, basandosi su calcoli matematici e fisici ben precisi, ha dimostrato che quel corpo lì non poteva stare, perché il punto fermo è assente: il nodo della pashmina è posizionato troppo in alto e una volta persi i sensi il corpo sarebbe dovuto cadere inevitabilmente a terra. Una circostanza che però non è avvenuta e che Cusimano spiega appunto con veri e propri calcoli matematici. Ma nell’elenco in realtà ci sono anche moltissimi altri elementi, dalle incongruenze sugli orari a quelle contenute nelle testimonianze.
Elementi per i quali, già a un mese dall’avocazione, la procura generale aveva anche disposto l’incidente probatorio per fare ulteriore chiarezza su diversi punti. Primo fra tutti, il doppio solco sul collo di Mario, largo circa otto millimetri e incompatibile con la pashmina con cui per gli inquirenti spagnoli si sarebbe impiccato. Poi il fatto che gli oggetti della libreria a cui il corpo è stato trovato appeso sono rimasti immobili nella loro posizione originaria, senza cadere a terra per gli spasmi che avrebbero dovuto attraversare il corpo di Mario in fase di morte. Per non parlare, poi, del livido che si intravede dalle foto del cadavere sulla tempia sinistra. «È di certo un importantissimo passo in avanti nelle indagini in corso – torna a dire infatti l’avvocato Morreale -. Atteso che abbiamo insistentemente fatto questa richiesta agli inquirenti già in passato alla luce delle contestazioni e dei rilievi formulati sulla perizia del professore Procaccianti (medico legale nominati in prima battuta dalla procura di Palermo la cui analisi propendeva per il suicidio…ndr). Siamo fiduciosi nell’operato dei magistrati incaricati delle indagini».
Una notizia, quella della seconda esumazione della salma, accolta con entusiasmo anche dalla famiglia, che si aspetta adesso risultati più concreti dalle indagini in corso, rimaste al palo per anni. «Sicuramente la notizia ci ha fatto piacere, finalmente qualcosa di importante si sta muovendo – dice infatti la mamma di Mario, Santina D’Alessandro -. Speriamo bene!». Si resta in attesa, quindi, della nomina dei periti che dovranno svolgere i nuovi accertamenti sul corpo del ragazzo, mentre il fascicolo rimane aperto fascicolo, aperto da quasi cinque anni, per il reato di omicidio volontario contro ignoti con l’aggravante della premeditazione.