Al civico 10 di viale Grimaldi un'abitazione era stata modificata dall'interno: un cancello in ferro, una porta blindata e un sistema di videosorveglianza all'avanguardia, per evitare le forze dell'ordine e controllare l'operato di pusher e vedette. Guarda le foto
Casa popolare trasformata in bunker per la droga A Librino una centrale operativa all’avanguardia
Un bunker al civico 10 di viale Grimaldi. Una casa popolare trasformata in una cassaforte, con tanto di cancello in ferro e porta blindata, diventata in breve la base operativa di un gruppo di spacciatori, vedette e battitori liberi. Lo scenario è quello dell’operazione Fossa dei leoni, quando sono state eseguite 25 misure cautelari.
Adesso le manette sono scattate intorno ai polsi di Carmelo Giuffrida (classe 1981, pusher), Giovanni Citraro (classe 1991, addetto al rifornimento e all’accoglienza, già sorvegliato speciale), Salvatore Pulvirenti (classe 1990, vedetta), Sandro Berti (classe 1973, vedetta) e Alfio Palermo (classe 1991, vedetta), tutti accusati di concorso in spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Diversa è invece la posizione di Alessandro Rossello, classe 1997, accusato di detenzione finalizzata allo spaccio.
La zona di viale Grimaldi è stata studiata minuziosamente dalle forze dell’ordine e sono state osservate le modalità di spaccio: vedette e addetti alla vendita comunicavano via radio con nomi in codice quali gelataio o muratore. Pochi giorni fa, l’azione simultanea di diverse squadre dei carabinieri ha consentito di bloccare le vedette e di fare irruzione, calandosi dall’alto, nel covo dove si era nascosto Carmelo Giuffrida che, in tasca, aveva la chiave del cancello di ferro.
La perquisizione all’interno dell’appartamento ha permesso di trovare e sequestrare 27 dosi di crack, 76 dosi di marijuana, due di cocaina, una ricetrasmittente, un impianto di videosorveglianza e videoregistrazione con monitor 55 pollici, tre microcamere e 300 euro in contanti. Uno degli arrestati, Rossello, durante l’operazione si è avvicinato a un albero, ha preso una busta di plastica lì nascosta, è salito in auto e ha tentato di darsi alla fuga a grande velocità. Quando i militari lo hanno bloccato hanno scoperto che stava tentando di fuggire con mezzo chilo di erba.
I primi cinque arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati portati nel carcere di piazza Lanza, mentre Rossello attenderà la direttissima agli arresti domiciliari.