Parliamo di bilanci. Quanto costa la gestione dellex Monastero dei Benedettini? Step1 è in grado di rivelarvi i conti della serva, voce per voce. Si scopre che le uscite da capogiro per il mantenimento del grande complesso monumentale assorbono gran parte dei budget di Lettere e Lingue. A tutto svantaggio dei servizi per la didattica e la ricerca
Caro Monastero
Nota bene. Si avverte che la lettura di questo articolo è sconsigliata agli studenti fuorisede, quelli che hanno preso in affitto un appartamento e sono obbligati a tener d’occhio le bollette di gas, elettricità e spese condominiali. Per lo stesso motivo non dite niente a mamme e papà sempre più in affanno alla fine del mese. Invece ci auguriamo che lo leggano tutti quelli che parlano ossessivamente di “virtuosità”: controllo della spesa ed equa distribuzione delle risorse.
Step1 ha ricevuto in redazione un foglietto A4 siglato Cga (Centro gestione amministrativa) e intestato così: “Destinazione budget 2011 Facoltà di Lingue”. È bastato fare quattro conti per scoprire quanto viene a costare, voce per voce, la gestione dell’ex Monastero dei Benedettini. Da anni provavamo a chiederlo a presidi, professori, ragionieri, uscieri, rappresentanti degli studenti, posteggiatori di pazza Dante, bidelli, vigilantes, addetti alle pulizie e altre persone bene informate. “Moltissimo”, ci rispondevano tutti. Ma moltissimo, quanto?
Come tutti i bilanci (quelli del nostro ateneo in maniera particolare), l’elenco dei capitoli di spesa giunto in possesso della redazione di Step1 non è stato redatto per fornire informazioni trasparenti agli utenti. Anche se questi “utenti” sono proprio quelli sempre più chiamati a contribuire con i quattrini delle tasse. Come ci avverte il Programma annuale 2011, appena approvato dal CdA dell’ateneo, nonostante il forte calo di nuove immatricolazioni la quota delle tasse nell’ultimo anno è aumentata del 20%. Il citato programma prevede inoltre di “configurare adeguamenti dell’importo di tasse e contributi… su base pluriennale”. Aspettiamoci dunque altri aumenti. Non vorremmo che la strada verso un’università “più eccellente” ci porti a poco a poco all’allineamento con le università inglesi. Catania uguale a Cambrige e Oxford. Perché no?
Ma torniamo a come vengono spesi i nostri soldi per la gestione dell’ex Monastero dei Benedettini, sede di Lettere e Lingue. Occorre tener conto che qualche anno fa, i “nordisti” di Lettere capitanati dal preside Iachello sancirono una tregua coi “sudisti” di Lingue guidati dal preside Famoso. L’accordo che mise fine alla prima guerra di secessione benedettina era basato sulla seguente suddivisione della contribuzione alle spese generali: 70% a Lettere e 30% a Lingue. Tra pochi mesi – 31 ottobre 2011 – le due facoltà verranno riunificate e la spesa della gestione dell’ex Monastero graverà tutta sul budget della nuova facoltà.
Quanto costa il nostro carissimo Monastero? La voce di spesa più imponente è “pulizia di locali ed aree”, per la quale è previsto l’accantonamento di 680.000 euro su base annua. Altri 152.000 euro l’anno sono destinati a “vigilanza locali e impianti”. Mentre cifre più modeste vanno alla “manutenzione mobili attrezzature e impianti” (60.000 euro), “manutenzione ascensori (24.000 euro), “manutenzione ordinaria” (20.000 euro). Il quadro è completato dalle “bollette”: l’accantonamento per l’energia elettrica è di 220.000 euro l’anno, quello per il canone del gas è di 44.000 euro e 5.000 per l’acqua. Tirando le somme, le sole spese di mantenimento della struttura dell’ex Monastero ammontano dunque a 1 milione 262mila euro l’anno, tutte a carico dei bilanci di facoltà.
Soltanto per la ditta delle pulizie si spende più del cinquanta per cento del totale. Questo servizio, ovviamente “esternalizzato”, costa poco meno di 2.000 euro al giorno. L’ A.G.A.P (Area per la Gestione Amministrativa del Personale) potrebbe dire a quanti dipendenti corrisponde una spesa di 680.000 euro l’anno. Forse non è sbagliato pensare che basterebbe a coprire la retribuzione di venticinque o trenta addetti alle pulizie. Sarebbe poi interessante sapere dai funzionari che dirigono l’A.Pi.Co.G (Area della Pianificazione e del Controllo di Gestione) se sia ipotizzabile spendere meno. Scorrendo le altre voci di destinazione del budget 2011 della facoltà di Lingue (limitato ai dieci mesi in cui la facoltà rimarrà in vita), emergono anche altre evidenze. A dispetto dei buoni propositi sul superamento del precariato, i servizi di portineria, apertura delle aule e assistenza alla didattica, su cui si è risparmiato licenziando il personale, verranno affidati a una cooperativa di lavoro interinale.
Ma i punti che colpiscono di più sono altri due.
Il primo è che il Programma annuale 2011, pur avendo inserito per la prima volta un modesto correttivo del 10% basato sul rapporto studenti/docenti nella distribuzione delle risorse tra le Facoltà, non tiene in alcun conto gli altissimi oneri di gestione di strutture storiche come l’ex Monastero dei Benedettini.
Il secondo è che la quota di spese che ti aspetteresti di trovare per il funzionamento di una facoltà universitaria – biblioteca, sale studio, laboratori didattici – risulta quasi inesistente. Solo per fare un esempio, il capitolo che Lingue assegnerà per “organizzazione di congressi e seminari” è di appena 5.000 euro per tutto l’anno. Perciò, leggendo l’articolazione del budget, a prima vista è difficile capire che esso riguarda una struttura universitaria, in cui gran parte della spesa dovrebbe essere orientata a servizi per didattica e ricerca. Si spende quasi tutto per il mantenimento della grande struttura monumentale.