Caro Cavaliere bambino,
in questi giorni di festa trepidante
rivolgi un dolce pensierino
al posteggiatore e all’abusivo ambulante.
Fa’ che anche nei mesi futuri
possano lavorare in città
impuniti, felici e sicuri
ed essere per noi presidio di legalità.
Presta ascolto al grido di dolore
del consigliere comunale del tuo colore
sognava segretaria, auto blu e potere
e si ritrova impaurito con le pezze nel sedere.
Accogli nel tuo regno da noi agognato
il primario, il docente e l’avvocato,
ma non dimenticare un tozzo di pane
al pensionato che muore di fame.
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