L'associazione che raccoglie il 90 per cento delle imprese del settore trasporto mette in guardia dai propositi avanzati da coloro - tra questi Trasportounito - che hanno annunciato dal 14 di tenere fermi i mezzi sui piazzali
Caro benzina, il 15 incontro tra trasportatori e ministero Unatras: «Chi si fermerà lunedì disturberà la trattativa»
«Tutte le iniziative al di fuori di quelle indicate sono considerate azioni di disturbo della trattativa in corso e quindi da ritenersi in contrasto con gli interessi della categoria». Il monito arriva da Unatras, l’unione dell’autotrasporto che raccoglie le sei sigle del settore, tra cui Fita Cna, e riguarda la possibilità che già da lunedì i mezzi pesanti possano fermarsi per protestare contro i pesantissimi rincari dei carburanti. La nota arriva dopo la comunicazione da parte di Trasportounito, l’associazione nazionale autotrasportatori professionali, dell’intenzione di tenere fermi i tir già da lunedì prossimo. Un’iniziativa che arriverebbe alla vigilia dell’incontro concordato da Unatras e il governo nazionale, che martedì si troveranno seduti al tavolo per valutare le possibili strategie per sostenere il settore in un momento particolarmente difficile.
«Tutte le associazioni aderenti a Unatras, oltre il 90 per cento delle imprese di autotrasporto italiane – si legge in una nota – valuteranno l’esito dell’incontro e solo allora decideranno se e quali iniziative attuare in aggiunta a quelle già previste per il 19 marzo. Stigmatizziamo pertanto qualsiasi iniziativa che dovesse essere messa in atto prima del 15 marzo, senza rispettare o in difformità delle modalità comunicate alla Commissione garanzia sciopero. Non solo sarebbe in violazione della legge ma potrebbe limitare la libertà di chi ha deciso di svolgere regolarmente la propria attività. Pertanto – conclude la nota – chi la volesse attuare se ne assumerebbe tutte le responsabilità».
La possibilità che i disagi possano sorgere già dall’inizio della prossima settimana hanno portato tanti, anche in diverse località della Sicilia, a prendere d’assalto supermercati e rifornimenti di benzina. Reazioni legate, come detto, anche alla posizione di Traspostounito, secondo cui da lunedì i mezzi devono rimanere fermi nei piazzali. «Non si tratta di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensi di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore – è il contenuto di una nota inviata al ministero dei Trasporti -. La sospensione dei servizi si è resa inevitabile anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire».
«Noi restiamo in attesa dell’incontro del 15 marzo al governo – dichiara a MeridioNews Giuseppe Richichi dell’associazione Aias -. L’iniziativa di Trasportounito? Ognuno si assume le responsabilità delle proprie azioni. Lunedì i nostri mezzi si muoveranno».
Aggiornamento del 15 marzo 2022 ore 21
Leggi gli esiti dell’incontro avvenuto al ministero delle Infrastrutture e Mobilità tra i vertici governativi e le sigle dell’autotrasporto.