A morire quel giorno, il 5 maggio 1971, fu anche il procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione. Entrambi viaggiavano a bordo di una Fiat 1100 nera di servizio. La cerimonia ufficiale sarà questo venerdì, alla presenza dei figli di entrambi e del direttore generale dell'Amministrazione penitenziaria Santi Consolo
Carcere Pagliarelli sarà intitolato all’agente Lorusso Ucciso da Cosa nostra nell’attentato di via Cipressi
Aveva 42 anni, Antonino Lorusso, quando perse la vita nell’attentato mafioso di via Cipressi il 5 maggio 1971, mentre era alla guida della Fiat 1100 nera di servizio, insieme al procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione, anche lui rimasto ucciso. Adesso all’agente penitenziario viene intitolato il carcere Pagliarelli, la cerimonia ufficiale si svolgerà venerdì in presenza del direttore generale dell’Amministrazione penitenziaria Santi Consolo e al figlio del procuratore, Antonio Scaglione, e ai figli dell’agente.
A legare i due uomini morti nello stesso attentato era un intenso rapporto di stretta collaborazione e di stima reciproca. Scaglione indagò su stragi e fatti di sangue che insanguinarono la Sicilia, a partire da quella di Ciaculli per cui inquisì Salvo Lima e Vito Ciancimino. Fu uno dei primi a intuire che la mafia si fosse stabilmente insediata anche all’interno delle pubbliche amministrazioni e delle istituzioni cittadine.