Cara Mineo, il bando blindato: «La gara è finta» Le indagini si allargano alla gestione Castiglione

«Noi non volevamo fare la gara perché è una finta gara… cioè che cazzo vai a fa’ na gara come quella quando la struttura è solo quella?». Eccolo il bando «blindato» per la gestione del Cara di Mineo. Parola di Luca OdevaineLa gara da 97 milioni di euro per gestire i servizi all’interno del centro d’accoglienza per richiedenti asilo dal 2014 al 2017 sarebbe stata truccata. A sostenerlo sono i pubblici ministeri della procura di Roma che coordinano l’inchiesta Mafia Capitale. Una mole di intercettazioni sta alla base delle accuse. La maggior parte coinvolge proprio Odevaine, l’uomo del giro di Massimo Carminati che avrebbe permesso di far funzionare affari di milioni di euro sulla pelle dei migranti. Grazie agli incarichi ricoperti: appartenente al Tavolo di coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale e membro di tutte le commissioni, a partire dal 2011, che hanno aggiudicato gli appalti del Centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Mineo. Sull’ultima gara, quella assegnata nel luglio del 2014, spiega al telefono con il suo fidato commercialista, Stefano Bravo: «Pubblichiamo il bando, poi tornerò per la commissione per aggiudicarla, però diciamo che è abbastanza blindato insomma, non sarà difficile che se lo possa aggiudicare qualcun altro (i due ridono), no vabbé dai è quasi impossibile nel senso che alla fine […] continueranno a gestirlo quelli che lo gestiscono adesso». 

I gestori, di ieri e di oggi, sono le imprese che compongono l’associazione temporanea d’imprese Casa della solidarietà: la Senis Hospes, il consorzio Sol. Calatino, il consorzio Sisifo, la Pizzarotti (proprietaria del residence degli aranci dove ha sede il Cara), il comitato provinciale della Croce Rossa e, soprattutto Cascina Global Service. È con quest’ultima – che opera nel settore della ristorazione e dell’immigrazione – che, secondo l’accusa, Odevaine ha un solido e antico legame. «Un rapporto di natura illecita», in cui il componente della commissione aggiudicatrice sarebbe finito nel libro paga della ditta. In cambio di una gara blindata. Odevaine, intercettato, non mostra timore di eventuali ricorsi da parte di ditte perdenti. «Quelli del mestiere lo sanno benissimo chi sono, chi ci sta dietro – dice – e quindi… che te devo dì, faranno ricorso e che cazzo te devo dì, d’altronde bisogna vedè pure se sono in grado, anche perché poi il principale concorrente è in vaglio di amministrazione controllata». 

Gli investigatori ricostruiscono dettagliatamente i passaggi che hanno preceduto la gara, gli incontri tra Odevaine e i rappresentanti del gruppo La Cascina, a cui il membro della commissione avrebbe fornito persino i dati per accedere alla sua email personale, permettendo così all’impresa di conoscere in anteprima tutti i dettagli del bando, compreso il capitolato d’appalto. Odevaine incontra Carmine Parabita e Domenico Cammisa (rispettivamente componente del cda e amministratore delegato de La Cascina) e, davanti a loro, chiama al telefono Giovanni Ferrera, direttore del Consorzio Calatino Terra d’Accoglienza e futuro presidente della commissione aggiudicatrice, con il quale discute, in viva voce, dei contenuti del bando. Durante la conversazione parlano anche della previsione di un punteggio incrementale da attribuire per il possesso del requisito del centro cottura entro il raggio dei 30 chilometri. Fattore già inserito nei precedenti bandi e risultato decisivo per l’aggiudicazione della gara. «A me – spiega Odevaine a Salvatore Menolascina (altro componente del cda) e Parabita, tranquillizzandoli – la gara, devo dire la verità, non mi preoccupa affatto. Ti dico, l’unica cosa che mi preoccupa è a questo punto la composizione della commissione. L’importante è che ci stiamo io e Giovanni (Ferrera, ndr)».

Proprio sulla nomina di Odevaine nella commissione giudicatrice ci sarebbero state resistenze da parte di alcuni sindaci del Consorzio Calatino terra d’accoglienza. Le indagini hanno accertato un intervento de La Cascina per risolvere il problema. Tramite Ferrera, Odevaine viene assunto come dipendente al Consorzio. E poco dopo viene nominato nella commissione aggiudicatrice, assieme allo stesso Ferrera e all’architetto Salvatore Lentini.

Ma le presunte irregolarità nell’assegnazione dei servizi all’interno del Cara non si sarebbero limitate solo all’ultima gara. Durante un incontro con i vertici de La Cascina, è lo stesso Odevaine a ricordare l’origine dei loro rapporti e a chiarire il contenuto degli accordi economici raggiunti nel tempo. «Quando Gabrielli (capo della Protezione civile nazionale ndr) mi chiese di andare giù a Mineo, cominciai a fare un ragionamento con Giuseppe Castiglione. L’aria non era proprio delle migliori, però lui venne nominato sub-commissario di Gabrielli. Quando io ero andato giù, mi è venuto a prendere lui all’aeroporto, mi ha portato a pranzo. Arriviamo al tavolo, c’era pure un’altra sedia vuota. Dico “eh chi?” e praticamente arrivai a capì che quello che veniva a pranzo con noi era quello che avrebbe dovuto vincere la gara», spiega Odevaine ridendo. «C’è voluto un po’ di tempo – continua – però abbiamo concordato un percorso. Gli ho detto “io capisco che dobbiamo valorizzare tutte le realtà locali, fare un consorzio di cooperative, però sta roba qua non può essere affidata solo a piccole cooperative locali“. Per cui alla fine lui capisce, gli dico “noi dobbiamo creare un gruppo, poi facciamo la gara, però certo favoriamo le condizioni per cui ci sia un gruppo forte”. Ne parlo con questi dell’Arciconfraternita a Roma, loro nel frattempo si erano appunto fusi con la Cascina, per cui ho conosciuto loro gliel’ho presentati a Castiglione». 

Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’Agricoltura e uomo forte del Nuovo centro destra in Sicilia, non è tra i 44 arrestati. E, al momento, non avrebbe ricevuto nessun avviso di garanzia. Odevaine, Cammisa, Francesco Ferrara (vicepresidente de La Cascina), Menolascina, Parabita e Bravo sono accusati a vario titolo di concorso in corruzione e turbativa d’asta per reato continuato. 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

La seconda parte dell'inchiesta Mafia Capitale torna ad approfondire la vicenda legata all'assegnazione dei servizi all'interno del Centro d'accoglienza per richiedenti asilo. Spiegando come, secondo l'accusa, è stato possibile truccare una gara da 97 milioni a favore del gruppo La Cascina. Ma le irregolarità affonderebbero già al 2011

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]