L'inchiesta è stata coordinata dal capo della procura Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Tommaso Pagano e ha portato alla scoperta di un'azienda - posta adesso sotto amministrazione giudiziaria - che avrebbe fatto leva sull'irregolarità dei lavoratori extracomunitari per pagarli poco e farli operare in condizioni critiche
Caporalato, tre persone denunciate a Cassibile Migranti sfruttati e controllati con le telecamere
Operazione contro il caporalato nel Siracusano. La guardia di finanza, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Tommaso Pagano, ha scoperto un’azienda che operava nella zona Case Sudan di Cassibile in completa violazione delle norme introdotte a novembre dell’anno scorso in materia di sfruttamento del lavoro.
Dai riscontri effettuati dalle Fiamme Gialle, è emerso che i lavoratori extracomunitari ottenevano retribuzioni sproporzionate rispetto al lavoro svolto, operando in un ambiente con gravi carenze in termini di sicurezza e igiene. Come se non bastasse, i lavoratori venivano sorvegliati tramite un sistema di telecamere e attraverso la presenza del guardiano nei campi.
I migranti, perlopiù senza documenti né tantomeno permessi di soggiorno, dormivano in immobili abbandonati e al mattino venivano portati sui campi, dopo essere stati trasportati ammassati in un furgone. L’azienda è stata sottoposta a controllo giudiziario, mentre i titolari dell’azienda Giuseppe e Sebastiano Andolina, e il caporale Mohamed Ghazal, sono stati denunciati.