Un caso più unico che raro a Motta Sant’Anastasia, nel Catanese, dove i consiglieri d’opposizione hanno scritto una lettera alla prefetta etnea per denunciare la mancata convocazione delle assemblee municipali da parte della presidente del consiglio comunale. Almeno quando a richiederle è proprio la minoranza. Da regolamento, «il presidente è tenuto a riunire il consiglio […]
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Caos al consiglio comunale di Motta S. Anastasia, la minoranza scrive alla prefetta etnea: «Ignorano le nostre richieste di assemblea»
Un caso più unico che raro a Motta Sant’Anastasia, nel Catanese, dove i consiglieri d’opposizione hanno scritto una lettera alla prefetta etnea per denunciare la mancata convocazione delle assemblee municipali da parte della presidente del consiglio comunale. Almeno quando a richiederle è proprio la minoranza. Da regolamento, «il presidente è tenuto a riunire il consiglio in un termine non superiore a venti giorni, quando lo richiedano un quinto dei consiglieri, inserendo all’ordine del giorno le questioni da trattare» scrivono i consiglieri nella missiva, citando direttamente la giurisprudenza amministrativa.
A causare la reazione dell’opposizione è stata l’ultima convocazione del consiglio comunale. «Lo abbiamo chiesto per due volte a distanza dei venti giorni necessari, ma senza risultato – spiega a MeridioNews Danilo Festa, uno dei consiglieri firmatari della lettera – Davanti alla nostra richiesta di spiegazioni, la presidente rispondeva sempre “Ci sto lavorando”. E, alla fine, il Consiglio è stato convocato, ma all’ordine del giorno i punti da noi richiesti non c’erano. Abbiamo allora interpellato di nuovo la presidente del consiglio, che ha reagito in malo modo». Anche MeridioNews ha provato a chiedere la propria versione a Mara Di Mauro, la presidente del consiglio, appunto, di Motta Sant’Anastasia. La risposta è stata: «Non voglio lasciare nessun tipo di dichiarazione».
Ma quali sono i punti richiesti dall’opposizione e di fatto ignorati dalla maggioranza? «Il primo punto – dice ancora Festa – è una richiesta di informazioni su chi gestisse i canali social del Comune. E sul perché, quando un cittadino che si permette di criticare l’operato dell’amministrazione, viene bloccato, perdendo così la possibilità e il diritto di essere informato dai canali istituzionali, oppure riceve delle risposte a tono. Il secondo punto riguarda invece la convocazione di una commissione speciale che si occupi del tema della sicurezza a Motta, dove ultimamente sono accaduti diversi episodi spiacevoli».