Cantieri navali come la Fiat di Termini?

Gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” sono al fianco dei lavoratori del Cantiere Navale di Palermo in lotta per difendere il proprio lavoro, il futuro delle loro famiglie e della Cantieristica navale a Palermo.
La Segreteria Nazionale del Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” appoggia le preoccupate, sacrosante proteste dei lavoratori e altresì li invita a vigilare affinché allo stabilimento del Cantiere certa politica e certo sindacalismo non riservino un futuro sulla falsariga, ad esempio, della Sicilfiat di Termini Imerese.
In quell’occasione fu difatti messa in campo una tattica politico-sindacale dilatoria quanto inefficace che portò le forze sindacali, politiche e patronali a minimizzare e dilazionare la situazione di modo che i lavoratori non potessero avere, nella gran parte, il quadro reale di ciò che si andava delineando.
Gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” denunciano, dunque, il pericolo di una “sicilfiattizzazione” della Vertenza Cantieri e invitano anche la Cittadinanza palermitana, la Società Civile a sostenere la Vertenza.
A tutti ricordiamo che l’eventuale, probabile “scomparsa” del Cantiere Navale finirebbe per rendere più povera, economicamente e socialmente l’intera Città. A nessuno può e deve sfuggire se, in buona fede, quanto importante sia stato e sia ancora la presenza di un presidio industriale ed operaio nella Capitale della nostra amata Sicilia. Un presidio di lavoro, speranza, legalità da opporre e contrapporre a modelli non virtuosi come quello mafioso.
La vertenza per il Cantiere Navale è dunque la vertenza di tutti i palermitani. Occorre anzitutto ottenere, a seguito dell’espressa, evidente contrarietà dei dipendenti, che i sindacati Fim Cisl, Uilm, Ugl e Failms ritirino il loro avvallo ai 140 licenziamenti previsti e, inoltre, che rimandino al mittente datoriale la cassa integrazione straordinaria di 24 mesi prevista, a rotazione, per un massimo di 470 lavoratori, sui 505 in organico attualmente.
Nel corso del recente passato infatti, queste stesse organizzazioni sindacali non avevano, forse, ottenuto che l’azienda si impegnasse a mantenere se non altro gli attuali livelli occupazionali? Spieghino ai lavoratori perché ora, ad un anno e mezzo, hanno cambiato idea!
La Segreteria Nazionale del Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” auspica, dunque, che la mobilitazione divenga dell’intera città e che questa lotta sappia e voglia mantenersi sui binari di una ferma quanto pacifica iniziativa la cui direzione deve passare esclusivamente nelle mani dei lavoratori dei Cantieri Navali.
Invitiamo inoltre il Governo Regionale, le Deputazioni Siciliane a Roma e a Palermo, tutte le organizzazioni politiche operanti in Sicilia ad assumere, subito, ciascuno per ciò di sua competenza, iniziative concrete e reali per affermare che non è possibile pensare un futuro di Palermo senza un presidio produttivo, popolare ed operaio come quello del Cantiere Navale.

 

Redazione

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