Canoa-Kayak, nazionale prepara le Olimpiadi in Sicilia Azzurri si allenano sul fiume San Leonardo a Carlentini

Il rapporto tra Sicilia e canoa continua a essere proficuo: stavolta non solo per il numero di atleti che l’isola ha dato e continuerà a dare all’Italia, ma anche per il fatto che la Federazione ha deciso di preparare le Olimpiadi di Tokyo 2020 a Carlentini. Per il raduno della squadra maschile, infatti, è stato scelto il fiume San Leonardo, con la truppa azzurra che soggiorna in un agriturismo non lontano dal corso d’acqua. Una decisione che ovviamente ha inorgoglito il presidente del Comitato regionale siciliano Ottaviano Gueli: il massimo dirigente ha spiegato a MeridioNews come si sia giunti a questa scelta. 

«Abbiamo iniziato a puntare su questo fiume – ricorda Gueli – per tutte le attività a livello locale, sia test che raduni. Siamo stati anche dei bravi comunicatori: abbiamo sponsorizzato nel migliore dei modi un luogo che è ideale per svolgere questo tipo di attività sportiva». Il tutto nasce dalla visita di un responsabile della nazionale, venuto a Carlentini con la sua squadra per un test. «Oltre ad apprezzare le caratteristiche del corso d’acqua – ricorda l’intervistato – il dirigente in questione ha evidenziato l’ottimo livello della logistica messa in piedi. Da qui è venuta l’idea: perché non proporre alla Federazione nazionale la possibilità di svolgere in Sicilia i raduni preolimpici?». 

Il primo soggiorno è stato a gennaio: quattro settimane di ritiro andate talmente bene da spingere la federazione a replicare anche a febbraio (per altre tre settimane) per poi concludere con quattordici giorni a marzo. Un grande successo, considerando anche come il fiume San Leonardo abbia scavalcato nelle preferenze sia Siviglia che il Lago di Fondi, specchio d’acqua costiero del basso Lazio. L’obiettivo, adesso, è quello di far diventare Carlentini una sorta di tappa fissa per gli allenamenti della nazionale. «Stiamo lavorando assieme alle istituzioni locali – precisa Gueli – in modo tale da creare un protocollo d’intesa in vista del prossimo quadriennio olimpico». 

Quali particolarità consentono a questo piccolo fiume del siracusano di essere così adatto alla canoa-kayak? «La canoa sprint – ricorda Gueli – è uno sport d’acqua piatta. Dunque è fondamentale che il corso d’acqua sia liscio, privo di onde e correnti particolari. Il San Leonardo, da questo punto di vista, si è rivelato fantastico: anche nelle giornate ventose, infatti, è riparato da frasche molto alte. Questo ha consentito ai ragazzi – specifica il presidente – di fare ben due allenamenti giornalieri». Focus finale, poi, sugli atleti siciliani in lizza per il sogno olimpico. Il siracusano Samuele Burgo ha la sicurezza di partecipare a Tokyo 2020 nel K2. Altri due isolani con buone chance sono i palermitani Andrea Schera (Fiamme Gialle) e Andrea Di Liberto (Canottieri Trinacria).

«Proveranno a essere presenti coi ripescaggi. C’è anche Manfredi Rizza – specifica il presidente – che pur non essendo nativo dell’isola ha entrambi i genitori di Palermo. Si tratta, dunque, di una nazionale a forte trazione siciliana». Le speranze ci sono e c’è anche ottimismo per le attività a livello regionale. «Abbiamo da sempre club molto competitivi, i cui atleti hanno portato in Sicilia tanti titoli nazionali. Il nostro non è un movimento dai numeri altissimi, abbiamo molti canoisti di qualità».


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