La struttura è dotata di undici posti letto ad alto isolamento. L'obiettivo è quello di evitare il passaggio dei pazienti dal Pronto soccorso. Intanto, si torna a parlare del futuro dell'ex presidio ospedaliero Vittorio Emanuele
Cannizzaro, inaugurato nuovo reparto Malattie infettive Il direttore Iacobello: «È il più all’avanguardia in Italia»
«Il reparto più all’avanguardia in Italia. Soprattutto nell’ambito di patologie altamente contagiose quali tubercolosi e meningite». Sono queste le parole usate dal primario Carmelo Iacobello per descrivere il nuovo reparto di Malattie infettive dell’ospedale Cannizzaro, inaugurato oggi al centro congressi del presidio ospedaliero. Un’occasione per dimostrare che la Sicilia può garantire un’assistenza sanitaria di elevato profilo «grazie – continua il primario – a una struttura che si caratterizza per un concetto moderno e attuale di assistenza a pazienti con patologie altamente contagiose».
Istituzioni, sindacati e medici del comparto. Tutti presenti per celebrare una realtà all’avanguardia e unica nel suo genere. Una delle aree di isolamento ad alto rischio infettivo più avveniristiche d’Italia, dotata di elevate conoscenze umane e tecnologiche. Alla conferenza presenti il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza e il sindaco di Catania Salvo Pogliese. A rappresentare il presidio ospedaliero il direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Malattie infettive, Carmelo Iacobello e il direttore dell’azienda ospedaliera, Salvatore Giuffrida.
L’unità diretta da Carmelo Iacobello – ex responsabile dell’analogo reparto all’ospedale Ferrarotto – esisteva già, ma è stata ristrutturata e riorganizzata secondo criteri di elevato isolamento. Dotata di undici posti ad alto isolamento, di cui uno riservato a patologie ad alta diffusibilità, la struttura prevede l’accesso diretto del paziente potenzialmente infetto che, non transitando dal Pronto soccorso, eviterà il rischio di compromettere la salute di altri utenti. Un’area che consente un miglior management e una maggiore tutela dei pazienti. «Nel 2017 – prosegue Iacobello – solo a Catania abbiamo avuto circa 110 casi di morbillo. Molti di questi venivano trattati al Pronto soccorso rappresentando un pericolo per l’utenza. Ma da oggi non sarà più così».
Secondo il presidente della Regione siciliana, «il centro rappresenta un’assoluta novità nell’Italia meridionale». Ma i piani di Palazzo d’Orleans non si fermano qui: «Siamo attenti – sostiene Musumeci – anche alla riqualificazione dell’edilizia sanitaria». Dal nuovo ospedale di Siracusa al Cervello di Palermo passando per la trasformazione dell’ex presidio ospedaliero Vittorio Emanuele in polo museale della medicina. «Solo così – conclude il presidente – riusciremo a recuperare tanti anni di arretrato».