Per l'ente di via Mandrà dietro le pressioni delle organizzazioni sindacali ci sarebbe «il tentativo di imporre una linea sull'aeroporto di Catania che non abbiamo condiviso e che non condividiamo». L'organizzazione chiede tempo per «determinare, in seno alla Camera, rappresentanze equilibrate rispetto alla realtà e non frutto di interpretazioni burocratiche»
Camera di commercio, prosegue lo stallo Confcommercio rinvia e replica ai sindacati
«È del tutto evidente che dietro lo scontro per la Camera di Commercio cè il tentativo di imporre una linea sull’aeroporto di Catania che non abbiamo condiviso e che non condividiamo». Confcommercio risponde così alle pressioni provenienti dai sindacati che chiedono il rinnovo camerale. Per l’ente di via Mandrà la mancanza di un accordo per la distribuzione delle poltrone all’interno della giunta – elemento che genera anche la mancata elezione del presidente – è da ricondurre alla conquista di una posizione per la gestione dello scalo Fontanarossa. Un elemento già tirato in ballo attraverso i social network, quando Confcommercio sulla propria pagina Facebook denunciava un possibile voto di scambio per mano di un misterioso «onorevole regionale, eroico rappresentante dellantimafia di comodo». Il post si chiudeva con una domanda: «Cosa si nasconde dietro la vicenda camerale, forse interessi sul futuro dellaeroporto?».
Oggi dall’ente traspare anche disappunto. Un fastidio espresso attraverso un comunicato stampa nel quale si denuncia un «un vero e proprio turbinio di ispezioni» effettuate durante il mandato di Raffaele Lombardo alla Regione Sicilia e «un incredibile atto di commissariamento per scadenza termini, a termini non scaduti (come evidenziato dal Tar Catania)». Dopo queste vicissitudini, prosegue il documento, «improvvisamente, sembra che per i sindacati dei lavoratori qualche mese di ulteriore rinvio, utile a determinare, in seno alla Camera, rappresentanze equilibrate rispetto alla realtà e non frutto di interpretazioni burocratiche, sia insostenibile».
Confcommercio, dunque, collega l’improvvisa fretta alla situazione all’interno dell’aeroporto catanese. E chiede «qual è la posizione dei sindacati, a partire dall’odierno bando per la vendita della Katàne srl che giunge a quasi tre anni dalla delibera assembleare che lo prevedeva, dopo una serie di bilanci che è moderato definire drammatici ed in una situazione di diritto che ci lascia perplessi e di cui avremmo modo di parlare quanto prima».