Camera di commercio, prosegue lo scontro Confindustria attacca Confcommercio

«Ci eravamo ripromessi di non rispondere al diluvio di comunicati partorito da Confcommercio proprio per non alimentare una stucchevole polemica». Inizia così la replica di Confindustria Catania agli attacchi portati avanti dall’associazione dei commercianti. Il tema è quello che da tempo ormai accende il dibattito tra i rappresentanti degli enti di categoria: il rinnovo di giunta e presidente della Camera di commercio etnea. Secondo gli industriali, tutto procedeva per il meglio fino a dicembre, dopo la firma di un programma condiviso tra le parti «in cui si fissava l’agenda della imminente futura governance della Camera di commercio». Ma l’accordo rimane sulla carta e «non vi sono state, fino al giorno della prima riunione del consiglio camerale (19 marzo scorso), incontri tendenti a concordare assetti di governo della camera stessa».

«Ben difficilmente tali accordi si sarebbero potuti raggiungere – scrivono gli industriali guidati da Domenico Bonaccorsi di Reburdone – poiché il lucido disegno di far saltare il tavolo con il giochetto delle dimissioni era stato da oltre 18 mesi annunciato e minacciato nell’intento, secondo Confcommercio, di ottenere l’azzeramento della partita». Il riferimento è alle dimissioni di dodici consiglieri, un terzo del consiglio. L’impossibilità di accettare alcune richieste – tra le quali l’allargamento a Confesercenti e Coldiretti – ha contribuito a inasprire ulteriormente le relazioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, scatenando la reazione, è arrivata l’altro ieri, con «gli ultimi attacchi ai sindacati dei lavoratori».

E non poteva mancare anche il riferimento all’aeroporto, considerato da Confcommercio il vero obiettivo della disputa. Ma Confindustria attacca: «Il fatto che ogni vicenda dell’ente camerale venga vista come funzionale a interessi sulle società che gestiscono lo scalo aeroportuale di Catania – sostengono i rappresentanti degli industriali – è la prova provata che le organizzazioni che hanno avuto il timone della Camera di commercio negli ultimi 15 anni, non si sono mai preoccupate “delle materie che interessano le imprese della circoscrizione” ma di ben altro e che di questo ben altro intendono continuare indisturbate ad occuparsi».


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