Un carcerato della casa circondariale nissena è stato trovato con un telefonino nell'ampolla rettale, il sacco in cui stanno le feci prima di essere eliminate. «Ottimo lavoro nonostante i poliziotti siano pochi», commenta il segretario dell'Osapp Domenico Nicotra
Caltanissetta, detenuto ha un cellulare nell’intestino La polizia penitenziaria scopre l’insolito nascondiglio
Un detenuto di media sicurezza del carcere di Caltanissetta ha nascosto un cellulare nell’ampolla rettale, la parte dell’intestino retto a forma di sacco in cui stanno le feci prima di essere eliminate. A scoprire l’insolito nascondiglio è stata la polizia penitenziaria. A renderlo noto è stato Domenico Nicotra, il segretario generale aggiunto dell’organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria (Osapp).
«L’operazione coordinata dal comandante del reparto commissario capo Marcello Matrascia ha visto l’impiego congiunto dei poliziotti penitenziari in servizio presso l’ufficio comando e l’ufficio colloqui – spiega Nicotra – i quali, nonostante siano assolutamente sottodimensionati, hanno svolto un lavoro eccezionale».
«È necessario – aggiunge il segretario dell’Osapp – che al ministero provvedano con urgenza a rivedere le piante organiche perché, così come volute dalla legge Madia, allo stato attuale con i pochi agenti e l’assenza di ispettori e sovrintendenti, capiterà che qualcosa prima o poi sfugga».