Avrebbero chiesto contributi per l’agricoltura per terreni nel Calatino dei quali non erano proprietari, pagando complici e persone compiacenti mille euro in cambio dei documenti di riconoscimento. Una truffa dal valore di oltre un milione e mezzo di euro ai danni dell’Unione europea. Il comando provinciale della Guardia di finanza di Catania ha eseguito tredici ordinanze di custodia cautelare – per otto persone in carcere e cinque ai domiciliari – con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla illecita percezione di aiuti comunitari all’agricoltura. In totale sono state denunciate 29 persone, tra le quali alcuni nuclei familiari e i responsabili di tre Centri di assistenza agricola (Caa) che non avrebbero svolto i necessari controlli sulle pratiche, permettendo di fatto le frodi.
Le indagini sono partite dalla compagnia di Caltagirone un anno fa, quando un ignaro proprietario di un terreno ha chiesto un finanziamento comunitario scoprendo che il suo fondo era già destinatario del contributo. Le fiamme gialle hanno dunque esaminato centinaia di fascicoli, risalendo ai presunti responsabili della truffa. Centrale nell’operazione fraudolenta l’assistenza dei coordinatori dei Centri di assistenza, che avrebbero individuato i terreni ancora liberi per ottenere i fondi. Prese le informazioni catastali, sarebbero stati redatti dei falsi contratti di affitto o di comodato d’uso con persone inconsapevoli della truffa o – in qualche caso – ormai decedute, intestandole a persone compiacenti. Questi avrebbero ricevuto mille euro per il disturbo, la concessione dei propri dati personali. I terreni utilizzati per ricevere i finanziamenti sono sia di privati cittadini che di proprietà del Demanio regionale e di numerosi enti locali in tutta la regione, come i Comuni di Butera, Caltagirone, Gela, Termini Imerese e Trapani.
Per rendere più complesse le procedure ed evitare di essere scoperti, i terreni sarebbero trasferiti da un indagato all’altro o sarebbero state costituite delle imprese ad hoc. La truffa sarebbe andata avanti fino a poco tempo fa, tanto che per l’anno in corso sono state avviate delle nuove richieste di finanziamento, prontamente bloccate dalle autorità giudiziarie. Per recuperare le somme percepite illegalmente, sono in corso sequestri di immobili, fondi, quote societarie e beni.
[Foto di Maurizio Mori]
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