Scuole al buio e genitori rimasti davanti ai cancelli chiusi, senza alcuna spiegazione. È la situazione vissuta in questi giorni a Caltagirone da almeno due plessi scolastici che ospitano bambini di asilo e scuola elementare. Il tutto a causa della situazione finanziaria dell’ente, in bolletta con l’Enel da anni. «Il problema è che non c’era corrispondenza tra il debito che risultava alla società di riscossione e quello che risultava negli uffici comunali», risponde a MeridioNews il sindaco Nicola Bonanno. Secondo il quale la situazione dovrebbe tornare alla normalità da lunedì. «Dovrebbe. Condizionale d’obbligo?», chiediamo. «Beh, sì», risponde il primo cittadino.
«Dalle testimonianze dei genitori ci risulta che il problema sia cominciato già alla fine della settimana scorsa – racconta Giuseppe Failla, del movimento Caltagirone si RiBella – Le scuole sono rimaste chiuse per mancanza di energia elettrica, ma non c’è stata alcuna comunicazione. In alcuni casi i genitori sono arrivati davanti ai plessi e hanno trovato i cancelli chiusi; in altri, a lezioni iniziate, sono stati chiamati durante la mattinata per andare a prendere i bambini». Solo una scuola avrebbe resistito al taglio, perché autonoma sotto tutti i profili energetici. «Ma i plessi decentrati sono stati spostati nella sede centrale, provocando disagi ai genitori che, per motivi di lavoro o di comodità, avevano scelto altre sedi».
In tutto questo, a far arrabbiare ancora di più i cittadini è stato il silenzio dell’amministrazione. «Solo in un breve passaggio di un’intervista televisiva il sindaco Bonanno ha annunciato di aver preparato una diffida per l’Enel», racconta ancora Failla. Secondo il quale il Comune avrebbe le mani legate a causa della mancanza di un bilancio in regola. «Assente dal 2011 – spiega – Dopo la dichiarazione del dissesto, si doveva presentare un piano triennale di rientro che però non è mai stato prodotto. Il bilancio è stato bocciato per l’ennesima volta per palesi irregolarità, come la mancanza del parere dei revisori dei conti».
Eppure la ridotta possibilità di utilizzo dell’energia elettrica non sembra essere una novità per l’amministrazione calatina, «in cui gli uffici lavorano già a fase alternata», continua Failla. Stavoltà, però, è toccato a un servizio essenziale come le scuole. «Per questo abbiamo inoltrato la diffida – spiega il sindaco Bonanno – Potevano iniziare dallo stadio o dalla palestra, e invece hanno cominciato dagli istituti scolastici. Questo mi è dispiaciuto». Al centro della contesa tra l’Enel e il Comune ci sarebbero alcune bollette del 2014 non pagate. «Dopo quelle del 2012 e del 2013 che abbiamo provveduto a saldare», continua il primo cittadino.
Il problema sorto negli ultimi giorni, però, riguarderebbe nello specifico «delle discordanze nel conteggio tra il debito nostro e quello che risultava alla società di riscossione». Un equivoco che sembrava facilmente risolvibile, «pensavamo nell’arco di una giornata – spiega Bonanno – e invece non lo è stato». L’accordo, secondo le informazioni fornite dal sindaco, sarebbe stato raggiunto ieri sera, dopo una riunione urgente, conclusa alle 20, tra i responsabili comunali e i creditori. «Quindi lunedì tutto dovrebbe tornare alla normalità. Almeno credo».
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