Una lettera del vicesindaco Arcuri spedita ad Angelo Baiguera, consigliere delegato della società rosanero, spiega i motivi del no. Poi l’Amministrazione ci ripensa e invita a un confronto che «possa portare a condividere l'ipotesi di un nuovo impianto»
Calcio, il no al nuovo stadio arriva dal Comune Zamparini: «Il prossimo anno potrei farmi da parte»
Nuovo stadio sì, nuovo stadio no. L’ormai eterno dilemma tutto palermitano dura da diversi anni: il braccio di ferro tra Palermo Calcio e Comune è continuo e vive di puntate distanti anche diversi mesi l’una con l’altra. Stavolta, però, l’Amministrazione potrebbe aver dato il colpo di mano definitivo, con una lettera spedita al consigliere delegato del Palermo Angelo Baiguera nella quale sarebbero spiegati i motivi per i quali il nuovo impianto sportivo, che dovrebbe sorgere sulle ceneri del Velodromo, non si realizzerà. Ma procediamo per gradi.
Poco meno di quattro anni fa – era il 14 novembre del 2011 – il Palermo Calcio pubblicò sul proprio sito ufficiale le immagini con il rendering del progetto firmato dall’architetto Gino Zavanella: 35mila posti tutti con ottima visibilità e tutto quello che serviva per far sì che fosse un impianto all’avanguardia, come bar, cinema, palestre, centri benessere, centri riabilitativi, negozi di articoli sportivi e per il merchandising. Un progetto che incontrò subito il consenso dei tifosi palermitani, ma che forse al Comune non è mai piaciuto fino in fondo. E che sarebbe stato finanziato dal Credito Sportivo, come confermato da Zamparini.
Da allora sembrano passati secoli e già diverse società hanno realizzato i loro impianti: dallo Juventus Stadium all’Is Arenas di Cagliari (reso poi inutilizzabile per altri motivi), fino all’ultimo arrivato: il rimodernato stadio Friuli, nuova casa dell’Udinese. E i progetti fioccano: a Milano, Inter e Milan pensano a stadi di proprietà, così come la Roma ha già presentato, recentemente, il suo progetto. A Napoli, invece, De Laurentiis ha provato più volte a dialogare con il Comune, prima per la costruzione di un nuovo impianto, poi per la concessione del “San Paolo”.
A Palermo, invece, il progetto si sarebbe dovuto realizzare, questo almeno fino a oggi, quando il vicesindaco, Emilio Arcuri, ha inviato una lettera ad Angelo Baiguera spiegando i motivi per i quali lo stadio non si farà. Inutile dire che il presidente Maurizio Zamparini non l’ha presa bene: «Non me ne frega niente – ha spiegato il numero uno di viale del Fante al Giornale di Sicilia – è una decisione che non mi interessa più, ci penserà qualcun altro a realizzare il nuovo stadio, non Maurizio Zamparini. Il prossimo anno potrei anche farmi da parte».
A questo punto, immediata la replica da parte del Comune, che con una nota ufficiale ha ribadito un invito esplicito al confronto «che possa portare a condividere l’ipotesi di un nuovo stadio di calcio». «L’Amministrazione comunale – afferma il sindaco Leoluca Orlando – ha tutto l’interesse a che la città sia dotata di impiantistica sportiva adeguata alle aspettative delle nostre squadre di eccellenza e dei tifosi, che possono per altro essere volano di nuova economia e sviluppo».
A fare chiarezza ci prova l’assessore allo Sport, Cesare Lapiana, il quale fa capire che non si tratta di un “no” definitivo, ma di un problema di tempistiche, per cui il vecchio progetto non è più realizzabile. «Ci siamo purtroppo trovati – ha sottolineato Lapiana – di fronte ad una proposta elaborata in un periodo in cui era diverso il contesto normativo e che per questo non può essere presa in considerazione, ma certamente resta, come già detto e ribadito più volte, l’interesse dell’Amministrazione ad avviare un dialogo con quanti vogliono investire per questa importante opera nella nostra città». Insomma, il nuovo stadio non s’ha da fare. Almeno per ora.