Calcio Catania, 10 anni di debutti in campionato Un solo imperativo e la tradizione della Lega Pro

Dal calcio di Silvio Baldini al collega Domenico Di Carlo, all’illusoria rimonta dello scorso anno, quando i rossazzurri sono riusciti ad avere la meglio sulla Juve Stabia. Dieci anni di debutti in campionato in tre differenti categorie: tanti aneddoti e qualche comprensibile rimpianto, legato a una Serie A che per adesso resta un traguardo lontano da raggiungere.

Il bilancio degli esordi, dal 2007 a oggi, è in perfetta parità. Sono tre le vittorie: la prima è quella contro il Genoa, in Serie A, nel 2008. È il Catania di Zenga, che schiera una squadra ultra-offensiva con i trequartisti Niculae Dica, Giuseppe Mascara e Jorge Martinez a supportare l’unica punta Michele Paolucci. È stato un esperimento durato ben poco, data l’inconsistenza del calciatore rumeno: partita decisa da un guizzo di Mascara nel secondo tempo. Successo dal sapore diverso, quasi una redenzione, quello giunto a Matera nel settembre del 2015: il Catania, retrocesso a tavolino in Lega Pro e travolto dall’inchiesta Treni del gol, si presenta in terra lucana in ritardo di condizione e con una squadra costruita in fretta e furia, con Pancaro in panchina. Il gol del centrocampista Fabio Scarsella, al 13esimo del primo tempo, è una boccata di ossigeno fondamentale in uno dei momenti più delicati della storia del club etneo. La terza affermazione è quella della scorsa stagione, quando il nuovo Catania targato Lo Monaco, con Rigoli in panchina, comincia col piede giusto il campionato battendo la Juve Stabia: Lisi illude i campani, Calil e Paolucci ribaltano la partita, l’esperto Di Cecco la chiude al 90esimo.

I quattro pareggi hanno un sapore diverso l’uno dall’altro. Il primo è datato agosto 2007: i rossazzurri, salvi l’anno prima all’ultima giornata e ancora scossi dalla tragica morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, debuttano con Silvio Baldini in panchina a Parma. Il 2-2 finale, con reti di Morimoto e Baiocco, passa in secondo piano, offuscato dal gesto dell’allenatore dei siciliani che, dopo un diverbio col collega Domenico Di Carlo, lo aggredisce con un calcio nel sedere ricevendo cinque giornate di squalifica. Episodio increscioso, soprattutto vista la situazione dalla quale la squadra etnea stava faticosamente provando a riemergere. Dagli sbadigli di Catania-Siena del settembre 2011, 0-0 che segna l’esordio di Montella come allenatore e che non fa presagire lo spettacolo che di lì a qualche mese si sarebbe visto, si passa alle bollicine di uno spettacolare Roma-Catania dell’agosto 2012: un 2-2 che ha visto gli etnei avanti con Marchese e Gomez, poi raggiunti dalla perla di Osvaldo e dal gol di Nico Lopez. Un antipasto della splendida stagione culminata col record di punti e l’ottavo posto in classifica. Di ben altra fattura il 3-3 tra Catania e Lanciano del 30 agosto 2014: al ritorno in B dopo la retrocessione, i rossazzurri steccano facendosi rimontare le reti di Calaiò, Martinho e Rosina. Un anticipo di quella che sarebbe stata una delle stagioni più tribolate della storia.

I tre ko risalgono al periodo felice della Serie A: tutti per 2-1. Nel 2009, il rivoluzionato Catania targato Atzori cede al 90esimo contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini: la rete del bomber blucerchiato è pareggiata da Morimoto, allo scadere è Gastaldello a gelare il Massimino, preannunciando un girone d’andata difficilissimo per i rossazzurri. Anche il debutto di Marco Giampaolo in panchina non è dei più felici: l’anno successivo, gli etnei cedono al debutto a Verona contro il Chievo. Non basta il gol di Adrian Ricchiuti a riequilibrare il vantaggio clivense di Moscardelli: ci pensa Pellissier, attaccante spesso indigesto per gli etnei, a riportare avanti i suoi su calcio di rigore, causato da un ingenuo fallo di Pablo Alvarez. L’ultima sconfitta è il preludio a una stagione disastrosa: nell’agosto del 2013, un Catania albiceleste e dai piedi buoni si presenta al Franchi di Firenze in versione offensiva, con Castro, Barrientos, Leto e Bergessio contemporaneamente in campo. Squadra bella ma leziosa, che cede sotto i colpi di Giuseppe Rossi e David Pizarro: a nulla è valso il temporaneo pareggio di Barrientos.

Tanti ricordi e una certezza da cui ripartire: dal ritorno in Serie C i rossazzurri non hanno mai steccato il debutto in campionato. Oggi al Massimino, contro il Racing Fondi alle 18.30, inizia la stagione del riscatto: cominciare con i tre punti sarebbe il giusto viatico per un campionato da vivere al vertice.


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