Paolo Cartelli, 36enne, avrebbe confessato l'omicidio della 75enne Amalia Ruccella dicendo che non sarebbe stato volontario. La 75enne l'avrebbe scoperto all'interno nella propria abitazione. Poi la lite e il colpo di bottiglia alla testa che l'avrebbe ferita mortalmente
Calatabiano, confessa l’omicida Lite per un credito di lieve entità
A circa 24 ore dall’omicidio, Paolo Cartelli, 36enne, avrebbe confessato di essere l’assassino di Amalia Ruccella. La donna 75enne uccisa sabato pomeriggio all’interno della sua abitazione, al piano terra, nel centro di Calatabiano.
L’uomo, che sarebbe concittadino della vittima, si sarebbe costituto per poi confessare di essere il colpevole davanti ai carabinieri del comando provinciale. Secondo la versione – data anche al magistrato – il delitto non sarebbe stato volontario o premeditato. Ma frutto di una lite scoppiata per un credito vantato nei confronti della donna. Che pare fosse andata a ritirare la pensione il giorno stesso.
La 75enne era proprietaria di diversi immobili e di alcuni terreni. Viveva da sola, senza parenti. Nella dinamica del delitto ricostruita dagli inquirenti, Ruccella avrebbe sorpreso un uomo – che potrebbe sarebbe entrato dalla porta in legno dell’abitazione – e quel punto sarebbe avvenuta l’aggressione. Mortale il colpo di bottiglia ricevuto in testa, e che l’avrebbe ferita anche alla gola.
Trasportata con un elicottero del 118 all’ospedale Cannizzaro di Catania, la donna è deceduta dopo il ricovero. Dopo la confessione l’uomo sarà trasferito al carcere di piazza Lanza a Catania.