Un nostro lettore, a proposito di un dirigente generale della regione siciliana, ci scrive, un po' acidamente, che il soggetto in questione non sarebbe un dirigente generale.
Caffè amaro/ Se il dirigente generale non ha i titoli
Un nostro lettore, a proposito di un dirigente generale della Regione siciliana, ci scrive, un po’ acidamente, che il soggetto in questione non sarebbe un dirigente generale.
E’ evidente che il signore che ci scrive non conosce i nuovi sentieri del Diritto amministrativo che la Sicilia percorre ormai da anni. Sembra incredibile, ma nella nostra Regione ‘Autonoma’ c’è ancora chi è convinto che, per accedere ai cosiddetti incarichi ‘apicali’, bisogna avere i titoli. Errore!
Caro signore che non conosco, lei si sbaglia di grosso. Ormai da qualche anno, in Sicilia, per occupare i posti ‘apicali’ si applica quello che i neo-giuristi in salsa sicula chiamano il “canone amministrativo inverso”: prima si va ad occupare il posto ‘apicale’ e poi si acquisiscono i titoli. Anzi, per essere più precisi, è l’occupazione del posto ‘apicale’ che determina l’acquisizione dei titoli per occupare i posti ‘apicali’.
Lei, caro signore, è fermo al Diritto amministrativo classico, che in Sicilia è stato superato dagli eventi e dalla fantasia. Nella pubblica amministrazione siciliana siamo già avanti.
Da noi il tempo non c’è più. Il prima e il dopo – nel Diritto amministrativo in salsa sicula – sono stati aboliti con decreto legge. Dunque, i titoli presi dopo valgono anche prima, proprio perché il dopo e il prima sono stati eliminati.
Se non ha capito, caro signore, è un problema suo. Si rilegga Anassimandro e tutto le sembrerà più chiaro…