Caffè amaro/ Con Monti disoccupazione giovanile record

Un record il governo Monti-Casini-Bersani-Alfano lo ha battuto: la disoccupazione giovanile alle stelle. A fine marzo, infatti, il tasso dei senza lavoro nella fascia compresa tra i 15 e i 24 anni è schizzato al 35,9%. Si tratta del dato più alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004), sia con riferimento alle serie storiche trimestrali (quarto trimestre 1992). In pratica, nel nostro Paese, a marzo, a quanto ci racconta l’Istat (a proposito, ma com’è che fanno ancora circolare i dati ufficiali?), risulta disoccupato più di un giovane su tre. L’aumento della disoccupazione giovanile, rispetto allo scorso anno, è del 7,7 punti percentuali.

Insomma, per raggiungere questo ‘successo’ l’Italia ha dovuto aspettare l’arrivo del governo Monti. Grazie al nostro Presidente del Consiglio dei ministri ‘bocconiano’ , l’Italia registra un risultato -naturalmente negativo –  che rappresenta il massimo storico per tutta l’area euro dal lancio della valuta unica.

Sarebbe comunque ingiusto assegnare tutti i ‘meriti’ al Professor Monti. E’ tutta la ‘Grande Europa’ dell’euro che inanella un ‘successo’ dietro l’altro. Eurostat c spiega che a marzo erano a spasso 24,772 milioni di uomini e donne nell’Unione Europea composta da 27 Paesi. Di questi, 17,365 milioni (di disoccupati, ovviamente) si registrano nella zona euro. Rispetto a febbraio, il numero di disoccupati è aumentato di 193.000 nei 27 Paesi e di 169.000 nell’area della moneta unica.

Stando sempre ai dati ufficiali, il numero minore di disoccupati tra i giovani si registra in Germania (7,9%), Austria (8,6%) e Olanda (9,3%), mentre il più alto numero di giovani senza lavoro si conta in Grecia (51,2% a gennaio), in Spagna (51,1%), in Portogallo (36,1%) e in Italia (35,9%).

Insomma, ai ‘successi’ del governo Monti si sommano gli “immancabili destini” dell’Unione Europea. L’euro, insomma, sta dimostrando di essere non un ‘mezzo’ disastro, come ha scritto qualcuno, ma un completo disastro.

Come è già avvenuto negli anni ’30 del secolo scorso – quando recessione e depressione imperversavano in tutto l’Occidente – l’unico Paese va va in controtendenza è la Germania. I tedeschi continuano a resistere alla crisi. Anzi, da loro l crisi non c’ proprio, visto che il tasso grezzo di disoccupazione registra una diminuzione.

E le reazioni? La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si dice “preoccupata” (e meno male). Mentre il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, quello che fa il ‘filo’ al governo Monti, il sindacalista che si era già prenotato per ‘riformare’ l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, adesso parla di “miscela esplosiva”. Anzi, Bonanni, forse in preda a una crisi di resipiscenza (non ci crederete, ma succedono anche dalle parti della Cisl certe prese di coscienza), va oltre e spiega: “Si sta creando una miscela esplosiva nel Paese, tra aumento della disoccupazione, aumento delle tasse, blocco degli investimenti pubblici e privati. Qui occorre una svolta nella politica economica, altro che spending review – aggiunge – il 2012 si sta confermando l’anno più nero per la disoccupazione”. Segretario Bonanni, perché queste cose non le va a raccontare a Monti?E’ arrivato o no il momento di piantare una sciopero generale a oltranza per mandare a casa un governo di affaristi e di inetti?

C’è anche una dichiarazione di un altro ‘scienziato’: il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. Secondo il quale la crisi sarebbe l’effetto “combinato della recessione che segue un decennio di crescita insufficiente”. Per Passera, bisogna mantenere “la barra al centro, accelerando le riforme e assicurando risorse all’economia”. Come, ministro, facendo pagare l’Imu agli italiani?


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Un record il governo monti-casini-bersani-alfano lo ha battuto: la disoccupazione giovanile alle stelle. A fine marzo, infatti, il tasso dei senza lavoro nella fascia compresa tra i 15 e i 24 anni è schizzato al 35,9%. Si tratta del dato più alto sia dall'inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004), sia con riferimento alle serie storiche trimestrali (quarto trimestre 1992). In pratica, nel nostro paese, a marzo, a quanto ci racconta l'istat (a proposito, ma com'è che fanno ancora circolare i dati ufficiali?), risulta disoccupato più di un giovane su tre. L'aumento della disoccupazione giovanile, rispetto allo scorso anno, è del 7,7 punti percentuali.

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