Cadavere sul monte Pellegrino, il pescatore ritratta «Confessione sotto l’effetto di sostanze stupefacenti»

Prima ha ammesso di averla uccisa, poi si è rimangiato tutto. Damiano Torrente, il pescatore di 38 anni che soltanto ieri ha confessato un omicidio, ha dichiarato di non avere nulla a che fare con la scomparsa di Ruxandra Vesco, la donna con cui stava e che dal 2015 è scomparsa. 

Attraverso le indicazioni dell’uomo i carabinieri erano riusciti a trovare resti umani sotterrati sul monte Pellegrino. Adesso bisognerà capire se siano della donna. A rendere noto il ripensamento è stato l’avvocato di Torrente, Alessandro Musso. «Ha raccontato anche che nel 2019 aveva già confessato una volta l’omicidio della donna e di tutti i suoi parenti alla Squadra mobile – ha dichiarato il legale all’Ansa – ma la polizia fece indagini, non trovò il corpo della vittima dove indicato e trovò, invece, in vita i parenti che diceva di aver ucciso cosi’ la vicenda fu archiviata in fase di indagini preliminari».

Torrente, che è stato scarcerato a marzo dopo un accusa di stalking, si sarebbe giustificato dicendo avere confessato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’uomo resta indagato per omicidio e occultamento di cadavere.

Redazione

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