Accolto il ricorso presentato da una serie di associazioni contro i decreti emanati dall'assessorato regionale all'Agricoltura. Riferimento anche alle conseguenze degli incendi e alla necessità di tutelare l'ambiente
Caccia, il Tar ferma l’apertura della stagione venatoria Ambientalisti: «Sconfitta arroganza di Musumeci e Scilla»
La corsa per presentare il ricorso ha portato i suoi frutti. Il Tar di Catania ha sospeso l’apertura della caccia in Sicilia. La notizia è stata diffusa dalle associazioni Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu, Lndc Animal Protection ed Enpa. «Ne consegue che la caccia è immediatamente sospesa su tutto il territorio regionale almeno fino all’1 ottobre, data indicata da Ispra nel suo parere rilasciato alla Regione ma da questa non accolto», scrivono gli ambientalisti in una nota congiunta.
«Il Tar ha motivato tale importantissima e rilevante decisione rilevando come anche in considerazione della rappresentata particolare situazione emergenziale nel territorio siciliano occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo e degli intuibili effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale – continua la nota – appare prevalente l’interesse pubblico generale alla limitazione dell’apertura della stagione venatoria». La questione dei roghi e dei danni ambientali, anche alla fauna, era uno dei rilievi fatti dalle associazioni. A cui si è aggiunta la critica all’autorizzazione da parte dell’assessorato all’Agricoltura alla caccia alla tortora, specie a rischio.
«La magistratura amministrativa ha saputo effettuare equanimemente, sia pure in via cautelare, il necessario bilanciamento di interessi che l’arroganza e il dispregio della legge da parte della Regione avevano omesso, in tal modo salvando dalle doppiette migliaia di animali selvatici che costituiscono patrimonio indisponibile dello Stato e non bersagli mobili per il divertimento dei fucili», concludono le associazioni.