Da domani i testi universitari andranno pagati per intero al prezzo di copertina. Il problema si era già presentato lanno scorso, ma le librerie avevano garantito almeno una parte dellagevolazione per gli studenti. Questanno, però, potrebbe andare peggio
Buone vacanze, addio sconto
Anche questanno, con larrivo del caldo estivo, le risorse finanziarie degli studenti dellAteneo di Catania sono destinate a sciogliersi più velocemente. Non stiamo parlando di viaggi, granite o benzina, ma delle spese per i libri universitari. Da mercoledì 30 maggio, infatti, non verrà più applicato lo sconto del 27% e gli studenti saranno costretti a pagare per intero il prezzo di copertina.
Un problema che si era già presentato lanno scorso, quando i soldi stanziati dallUniversità secondo la convenzione stipulata con le librerie aderenti erano già esauriti a fine febbraio. Le proteste di molti studenti, linteressamento dei rappresentanti e degli stessi giornali universitari avevano garantito il protrarsi dello sconto per qualche altro mese e, vista la situazione precaria, molti universitari avevano fatto la scorta dei testi di cui avevano bisogno per lestate. Alcune librerie, inoltre, venendo incontro alle esigenze degli studenti, avevano garantito almeno lo sconto del 10%, la parte che spetta ai negozianti, visto che il restante 17% è a carico dellUniversità.
Questanno, nonostante le promesse di un aumento del fondo destinato a questo capitolo del bilancio, il problema si è ripresentato rispettando tempi e modi dellanno passato, con la differenza che le librerie non sembrano intenzionate a mantenere lo sconto del 10%. Alla CUECM, vicino piazza Dante sono stati espliciti: «Da mercoledì i libri si pagano a prezzo pieno». Altri librai ci informano che ancora non è stata presa una decisione definitiva ma che, nellattesa di un eventuale accordo tra i negozianti, per il primo periodo non verrà effettuato alcun tipo di riduzione dei prezzi.
Nellultimo anno, come è noto, notevoli investimenti sono stati destinati dallUniversità ad altro tipo di accordi (vedasi la convenzione con il giornale La Sicilia). Si può obiettare, naturalmente, che si tratta di voci di spesa diverse da questa. Ma la domanda, dal punto di vista degli studenti, è molto semplice: le esigenze del diritto allo studio non dovrebbero, sempre, avere la priorità?