I lavori sono partiti nel 2018 ma, dopo due amministrazioni, lo stadio non è ancora pronto. Il presidente del club calcistico: «Speriamo di riavere il campo per il prossimo campionato». I tempi di realizzazione interessano anche il dibattito politico
Bronte, cantiere senza fine all’impianto polisportivo Tra polemiche e varianti, forse la consegna in estate
I riflettori sul campo da gioco sono ancora spenti, ma ad accendersi è stato il dibattito attorno alla conclusione dei lavori. Al centro della vicenda c’è la struttura polisportiva di via Dalmazia a Bronte. Il complesso polivalente composto da una palestra, dove si giocano anche le partite di pallavolo, un campo da tennis e un rettangolo di gioco in erba sintetica in cui la Ciclope Bronte, squadra di calcio che milita nel campionato di Promozione, disputa le sue partite. Ormai dal 2018, all’interno del polivalente, vanno avanti i lavori che hanno interessato tutti i settori del complesso. L’iniziativa, che mira ad ampliare e adeguare la struttura; era partita già durante l’amministrazione di Pino Firrarello nel 2015. Ma il finanziamento – circa 600mila euro – è arrivato soltanto nel 2018, anno in cui a guidare il Comune di Bronte era l’ormai ex sindaco Graziano Calanna.
A soffrire più di tutti i lunghi tempi dei lavori è stata proprio la squadra di calcio, come racconta a MeridioNews il presidente Tony Arcoria. «Mi dicono che i lavori sono in fase di completamento – spiega – Io me lo auguro, perché da aprile, mese in cui si è concluso lo scorso campionato, non possiamo contare sullo stadio da calcio. Lo scorso autunno siamo stati costretti a dovere affittare un campo per disputare le partite». Arcoria aveva lanciato l’allarme già a settembre, attraverso un appello alla città con cui, oltre a tentare di coinvolgere altri imprenditori per sostenere finanziariamente la squadra, il presidente della Ciclope Bronte aveva sollecitato l’amministrazione uscente e la ditta incaricata a concludere i lavori. «L’anno scorso l’azienda ha riorganizzato le operazioni all’interno del cantiere in modo da farci concludere il campionato – continua Arcoria – Noi intanto aspettiamo che il campo venga consegnato». I lavori al rettangolo verde interessano, in particolare, gli spogliatoi e gli accessi per disabili: opere che serviranno anche a rendere agibile la tribuna e, quindi, a permettere l’accesso agli spettatori.
I tempi delle opere al polo sportivo brontese hanno condizionato anche il dibattito politico. Durante la campagna elettorale per le ultime elezioni elezioni amministrative di ottobre, l’onorevole regionale di Fratelli d’Italia Gaetano Galvagno aveva puntato il dito contro l’amministrazione uscente guidata dall’ex sindaco Calanna. In quell’occasione il deputato aveva contestato i ritardi nei lavori, proponendo almeno l’adeguamento degli spogliatoi del plesso accanto per permettere gli allenamenti. Da ottobre, intanto, il primo cittadino di Bronte è tornato a essere, dopo cinque anni, Firrarello. Gaetano Messina, ex vicesindaco a fianco di Calanna, replica alle critiche: «La ditta non è per niente in ritardo sulla consegna. Nel corso delle operazioni, ci sono state delle varianti che riguardavano l’illuminazione: questi passaggi e la pandemia dovuta al Covid-19 hanno contribuito ad allungare i tempi».
Anzi, per Messina, l’amministrazione Calanna ha persino favorito il progetto: «Finanziato grazie alla nostra amministrazione – conclude – adesso può essere completato». A fare il punto sul polo sportivo è anche Marco Samperi, che da ottobre scorso è assessore allo Sport. «Il progetto era già stato pensato nel 2015, sempre sotto l’amministrazione Firrarello – sostiene – ma non voglio alimentare ulteriori polemiche. Nei prossimi giorni un ingegnere verificherà lo stato di alcuni adeguamenti propedeutici alla consegna, che spero possa avvenire questa estate. L’unico obiettivo adesso è quello di dare il prima possibile la struttura alla città. Ma non mi voglio sbilanciare con le date per la consegna definitiva, dobbiamo fare i conti con la pandemia».