C’è un posto in Sicilia dove le briosce col tuppo – col nome rigorosamente in dialetto -, simbolo della tradizione, vengono realizzate a mano seguendo l’antica ricetta. Protagonista è l’azienda Siculabrioche, con sede ad Acireale (in provincia di Catania): una realtà partita nel 1997 e che oggi conta 60 dipendenti. Le mani, e non i […]
Briosce e panettoni come vuole la tradizione. Per Siculabrioche «il segreto è nella preparazione artigianale»
C’è un posto in Sicilia dove le briosce col tuppo – col nome rigorosamente in dialetto -, simbolo della tradizione, vengono realizzate a mano seguendo l’antica ricetta. Protagonista è l’azienda Siculabrioche, con sede ad Acireale (in provincia di Catania): una realtà partita nel 1997 e che oggi conta 60 dipendenti. Le mani, e non i macchinari, sono il mezzo principale. «Lavoriamo tutto noi – racconta a MeridioNews il responsabile della produzione Anthony Lanzafame – E ci impegniamo affinché non manchi nulla delle nostre tradizioni sulle tavole dei siciliani». Cavallo di battaglia del periodo natalizio – e non solo – è la brioscia da 700 grammi: Carlotta. «Un’alternativa al panettone tradizionale. Stesso impasto, ma forma diversa» aggiunge il responsabile commerciale Fabio Rizzo.
In prima linea la qualità, non solo dei prodotti, ma anche dei processi di lavorazione: vengono controllati i singoli ingredienti e anche le temperature. Il segreto della freschezza a lungo termine? Una lievitazione di 70 ore e una preparazione di almeno tre giorni per arrivare al prodotto finale. Altro ingrediente fondamentale è la passione. «Faccio questo lavoro da cinque anni. Ho iniziato a 23 anni e ho imparato tutto in questo posto, partendo da come fare una brioscia». Che, a seconda dei gusti personali, può essere gustata con il gelato, con la granita e, in inverno, soprattutto con le creme spalmabili. Tra queste c’è la Giordana (una crema al cioccolato modicano) che farcisce l’interno di uno dei panettoni del menù.
Prodotti che riscontrano un grande apprezzamento nel territorio, ma non solo. «Le briosce confezionate, da circa dieci anni, vengono vendute in tutta Europa, in America e anche in Australia», spiega Rizzo. La maggiore richiesta italiana, invece, arriva dal Piemonte e dalla Lombardia. Con un picco di vendite nel periodo estivo, in cui si concentra la maggiore richiesta di briosce, specie per le gelaterie. Durante l’anno, vengono poi proposte anche altre linee di prodotto tra cui i dessert, le paste di mandorla e le colombe nel periodo pasquale. «Freschezza e celerità nelle consegne sono il punto di forza dell’azienda. Il panettone – afferma Rizzo – viene preparato al momento della richiesta. Non abbiamo infatti magazzini».
Il record relativo alla produzione di briosce è di due milioni di pezzi all’anno, per una cifra pari a 20-30mila unità al giorno. Nell’ultimo anno, l’attività sta puntando ad allargare la sua offerta anche attraverso una novità: la produzione di panini, agganciata a importanti catene come Rosso Pomodoro. Anche i panini vengono fatti a mano senza macchinari, con un passaggio in meno rispetto alla brioscia, quello del tuppo. Per questo Natale, intanto, la proposta punta sui panettoni: dal classico, con glassa e mandorle di Sicilia, a quello al pistacchio con una copertura di cioccolato al pistacchio e una sac à poche con crema spalmabile al pistacchio; passando per le proposte adatte a palati curiosi come il panettone al mandarino con pasta e scorze candite, alla pera con frutta candita e glassa al cioccolato fondente, e al cioccolato di Modica con pepite di cioccolato modicano e uno strato di cioccolato bianco in superficie, accompagnato da una crema aromatizzata alla zuppa inglese con altre pepite. Quest’anno in produzione anche il panettone al caramello.