Arriva in ritardo, se ne va presto, ma lascia il segno. Rita Borsellino, candidata alle primarie del centro sinistra per la corsa alla carica di Presidente della regione siciliana e simbolo della lotta alla mafia ha incontrato oggi gli studenti della facoltà di lettere. Un incontro organizzato dal Comitato Catanese per Rita Borsellino.
Sorella di Paolo Borsellino (ma non parlo della mia storia, quella è solo mia), da tredici anni è impegnata nella lotta alla mafia. Ha girato per le scuole di tutta Italia e ha incontrato migliaia di studenti. Il suo pubblico privilegiato, dice. Addirittura ringrazia i giovani: Sono loro ad avermi aiutato a reinserimi nella società reale, dalla quale mi ero un po allontanata e che vive ogni giorno a contatto con i problemi veri. Quello di questi anni è stato un rapporto importante.
La Sicilia è un terra di enormi potenzialità, io le conosco perché le ho viste, girando città per città, paese per paese. Potenzialità che non devono più essere sprecate come è successo fino ad oggi (si pensi alle intelligenze che sono costrette ad emigrare, perché impossibilitate a lavorare nella loto terra) ma anzi recuperate perché tutti gli stereotipi che annebbiano la percezione della nostra regione fuori dalla Sicilia vengano abbattuti. Si tratta di stereotipi in cui non ci riconosciamo, ma che dobbiamo ammettere, hanno un fondamento.
Ma oltre che guardare al passato, Rita Borsellino parla del futuro. Il programma? Qualcuno dice che non ce lho. Ma per me non si ha un programma. Io non appartengo ad un partito e il programma lo sto costruendo ascoltando la gente, parlando con le diverse categorie e rendendomi consapevole delle difficoltà e delle esigenze dei siciliani. LItalia, ha spiegato, sta osservando quanto succede in Sicilia con interesse. Lo dimostra il fatto che tutti i quotidiani si occupano quotidianamente di queste elezioni primarie. Significa che si aspettano qualcosa da noi. E noi dobbiamo meritarci questa attenzione. Non è più tempo di lasciar fare agli altri, ma di scegliere. E questo implica anche responsabilità politica. Bisogna votare coscientemente e non ripetere gli errori che hanno portato al 61 a 0 del 2001.
Parla con scioltezza Rita Borsellino, forte dellappoggio del pubblico non numeroso ma partecipe. Racconta degli appoggi che le giungono da tutta Italia per la sua candidatura, afferma con fermezza che la battaglia contro la mafia (che toglie migliaia di posti di lavoro e ruba milioni di euro ai siciliani) sarà, comè naturale aspettarsi, uno dei cardini della sua attività politica e promette che lavorerà per questa terra con il massimo delleticità. Ma non ha il sapore di un discorso politico il suo, quanto piuttosto di un parlare al cuore e alle coscienze dei siciliani. Peccato per i tempi ristretti in cui si è svolto lincontro, sufficiente solo per le introduzioni di rito e il discorso della Borsellino. Il dibattito, purtroppo, è rimandato
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