Con il periodo di raccolta degli agrumi nel territorio etneo si ripresentano problemi noti ormai da molti anni. Primo lo sfruttamento della manodopera. L'ultimo caso l'ingresso di due migranti in una parte non utilizzata della scuola Falconieri
Braccianti, a Paternò ancora baraccopoli e occupazioni Il Comune: «Finora nessuna richiesta d’aiuto ricevuta»
Con la campagna agrumicola in corso nei territori dei Comuni della piana di Catania si ripresenta, anche per questa stagione, il problema legato alla presenza di centinaia e centinaia di braccianti agricoli. Lavoratori arrivati in Italia dall’Africa, spesso sfruttati, che si spostano sul territorio nazionale in base ai periodi di raccolta. Per loro è molto difficile trovare alloggi o sistemazioni dove risiedere. I tetti diventano così rifugi di fortuna, dove accasarsi per le alcune settimane. Uno dei Comuni del catanese in cui questo fenomeno è più evidente è Paternò, tra i più grossi centri della provincia nelle produzione di agrumi.
In città non esiste una struttura pubblica comunale ad hoc destinata ad accogliere i senza tetto e i soggetti che transitano nel territorio solo per poche settimane. Di qui la ricerca di rifugi di fortuna come la baraccopoli, con diverse decine di posti letto, nata in contrada Ciappe Bianche non distante da una mega discarica abusiva. Altro capitolo l’occupazione di edifici pubblici dismessi: come nel caso della scuola Falconieri, dove una parte è attiva e vi trovano ospitalità le classi della scuola materna e delle elementari del comprensivo Marconi.
In meno di 24 ore due migranti alla ricerca di un tetto si sono introdotti dentro l’edificio scolastico. La loro presenza ha messo in allarme gli insegnanti che hanno chiesto l’intervento della forze dell’ordine. Al loro arrivo i due braccianti sono fuggiti facendo perdere le tracce. «Diamo assistenza a questi lavoratori fornendo vestiario ma anche coperte per la notte– spiega a MeridioNews Salvo Pappalardo, presidente Anpas, associazione di Protezione civile- Si tratta di cittadini che si trovano nel territorio per la campagna agrumicola. Nel nostro territorio – prosegue -non esiste una struttura pubblica in grado di accogliere o dare ospitalità, sia pure per un tempo limitato, a coloro che ne hanno necessità».
Diversi gli edifici comunali e provinciali che andrebbero recuperati. Come la scuola Falconieri di via Gaudio, l’ex albergo Sicilia di via Vittorio Emanuele con gli ospiti costretti a sloggiare per i lavori di messa in sicurezza. «Sono tanti coloro che la sera si recano alla mensa della Bisaccia del pellegrino per un pasto caldo», conclude Pappalardo. Da parte sua l’assessora ai Servizi sociali Francesca Chirieleison specifica che «negli uffici del Comune non è giunta fino adesso alcuna segnalazione di aiuto per queste persone. In teoria trattandosi di soggetti con permesso di soggiorno potrebbero affittare regolarmente un’abitazione dove alloggiare per il tempo necessario della loro presenza sul territorio. Ma siamo pronti comunque a fare la nostra parte, qualora giungesse alla nostra attenzione determinate criticità».