«Il demanio ha pensato all'alienazione». Il governatore Nello Musumeci, in un incontro a Catania, liquida così la questione dei terreni a margine del polmone verde cittadino. Ma la deputata pentastellata attacca anche sulle ombre del vecchio Pua
Boschetto della Playa, anche Musumeci ne parla Ciancio (M5s): «Vendita? Trampolino per cemento»
«Il demanio ha pensato all’alienazione». È secca la risposta del presidente della Regione Nello Musumeci a proposito della questione che, in questi giorni, tiene banco in città: la vendita di diversi ettari di terreno nella zona del Boschetto della Playa. A pochi mesi di distanza dal devastante incendio, le cui cause non sono mai state chiarite, che ha ridotto in cenere parte del polmone verde del lungomare Kennedy di Catania.
«Ho chiesto di avere entro il 30 settembre un piano di protezione civile – aggiunge Musumeci in riferimento al rogo – La nostra proposta è semplice: che il boschetto della Playa passi dal Comune alla Regione per gestione e manutenzione. Noi ce ne occuperemmo con la Forestale: il boschetto si terrebbe lontano dagli incendi e potrebbe diventare un luogo di aggregazione».
Al di là del futuro dell’area che i cittadini catanesi frequentano, però, resta da chiarire la questione dei terreni accanto, anch’essi collegati al boschetto e bruciati. In totale, tra demanio statale e demanio regionale sono pronti a essere alienati quasi 29mila metri quadrati di terreno. Poco meno di settemila del primo e circa 22mila del secondo. «Un trampolino di lancio per altre, tristi, cementificazioni», nella definizione che ne dà la deputata regionale Gianina Ciancio.
«Casualità vuole che Regione e Stato stiano cedendo beni quasi in contemporanea – continua l’esponente pentastellata all’Ars – in un’area dalle grandi potenzialità turistiche ed economiche e da anni al centro di grandi interessi speculativi, dove insiste un Piano urbanistico attuativo (Pua) comunale che è molto controverso e contestato». Il riferimento della deputata è alla società che si è proposta di realizzare il Pua di Catania (la Stella polare, sui cui soci pesa più di un’ombra) e all’intercettazione tra l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e l’editore ed ex direttore de La Sicilia Mario Ciancio Sanfilippo.