Bonus socio-sanitario: i ‘diversamente’ politici abbandonano i diversamente abili

I ‘diversamente’ politici di Palazzo Reale e di Palazzo d’Orléans (sedi rispettivamente dell’Assemblea regionale e della Presidenza della Regione), penalizzano i diversamente abili siciliani.

La nuova vergogna si chiama, bonus socio-sanitario. Che per il 2014 ammonta a  poco più di 500 euro, da versare in due tranche. Una somma ridicola che, in molti casi non sarà nemmeno sufficiente a sostenere le spese farmaceutiche, che per  persone che soffrono di una qualche invalidità, sono solitamente tante e costose.

Le risorse, 11,7 milioni in tutto da dividere tra 22.507mila richiedenti sparsi in tutta l’Isola, sono quelle del Fondo nazionale per la Non Autosufficienza. Alle quali dovrebbero aggiungersi quelle stanziate dalla Regione. Che non ci sono.

Non solo. Mentre il fondo prima era interamente destinato al buono socio-sanitario, oggi viene ripartito su più azioni di intervento.

“Una questione gravissima – ha denunciato l’Anfaas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) –  il fondo viene  destinato all’ordinarietà dei servizi, nonostante esso sia di natura straordinaria”.

A ciò si aggiunga che i Comuni siciliani, tra tagli regionali e tagli nazionali,  sono ormai allo stremo, non più in grado di sostenere la quota di compartecipazione alle spese per i servizi socio-sanitari e per assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza.

Che regione è quella  che abbandona i diversamente abili? Sicuramente, una regione diversamente civile.

QUI IL DECRETO SULLA RIPARTIZIONE DEI FONDI E LA TABELLA DEI RICHIEDENTI


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