Nuovo incontro dei lavoratori termitani a sostegno soprattutto dei 62 interinali che dall'inizio del 2019 sono rimasti senza ammortizzatori sociali. Per il sindaco di Termini Imerese «la casa automobilistica deve assumersi le proprie responsabilità»
Blutec, operai dell’indotto tornano a protestare Giunta: «Puntare a Torino e alla sede di FCA»
Questa mattina gli operai della Blutec e dell’indotto hanno nuovamente manifestato in piazza Duomo, soprattutto per far sentire il loro sostegno ai lavoratori e in particolare ai 62 lavoratori interinali che, da mesi, si trovano senza alcun ammortizzatore sociale e per i quali il governo nazionale non ha ancora individuato una soluzione. In particolare oltre 200 operai si sono dati appuntamento in mattinata e successivamente una delegazione di operai, accompagnati dai rappresentanti sindacali della CISL-FIM (Cirivello) e della UILM (Comella), hanno incontrato il sindaco Francesco Giunta, al quale hanno chiesto di organizzare un confronto con il vice presidente dell’assemblea regionale siciliana, il pentastellato Giancarlo Cancelleri.
«Nel corso dell’incontro che si svolgerà il prossimo 13 marzo presso la sede storica del Comune di Termini Imerese, al quale parteciperanno tutti i sindaci coinvolti nella vertenza, oltre che ai rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm – ha detto Giunta – proporrò di andare a Torino per protestare dinanzi la sede di FCA. La casa automobilistica torinese dovrà assumersi le proprie responsabilità facendo la sua parte. Non dobbiamo, altresì, dimenticare che nel dicembre del 2014 proprio FCA ha proposto al tavolo ministeriale il coinvolgimento di Blutec, nell’aspettativa che si potesse contare sulle commesse di prodotti ibridi o elettrici da inserire nella gamma. Solo così potrà, definitivamente, ripartire la produzione nello stabilimento di Termini Imerese. FCA, già Fiat ,lo deve agli operai, lo deve a questa terra dalla quale ha tanto ricevuto e nella quale ha, negli ultimi anni, lasciato una desertificazione industriale, economica e soprattutto sociale».