L'ormai ex direttore dell'Ispettorato del lavoro di Catania passa dai domiciliari alla cella. Un aggravamento della misura cautelare dovuto a telefonate e incontri con la propria donna, che gli erano stati vietati. L'uomo è stato arrestato la settimana scorsa, insieme ad altre otto persone, nell'ambito dell'inchiesta della finanza
Black job, carcere per direttore Ispettorato Amich A causa di contatti non autorizzati con la fidanzata
Va in carcere Domenico Tito Amich, direttore dell’Ispettorato del lavoro di Catania posto ai domiciliari otto giorni fa – con l’accusa di corruzione – nell’ambito dell’inchiesta Black job. Sabato scorso l’uomo, in uscita dal tribunale dove aveva fatto scena muta all’interrogatorio di garanzia, avrebbe fatto un salto sotto la casa della fidanzata. Il divieto di parlare con chiunque ad eccezione dei suoi legali sarebbe stato inoltre «superato» da alcune telefonate intrattenute con la donna. Così, il pm Fabio Regolo ha chiesto e ottenuto dalla gip Giuliana Sammartino l’aggravamento della misura cautelare, per «esigenze di carattere probatorio».
Amich, insieme ad altre otto persone, è accusato dalla procura di essere al centro di un presunto sistema di favori e compensazioni di cui farebbero parte, tra gli altri, il direttore sanitario dell’Asp etnea Franco Luca e l’ex deputato regionale Marco Forzese. L’indagine, condotta dalla guardia di finanza, è scattata alla fine del 2017. Intercettato dalle cimici dei finanzieri a bordo della propria auto, il 6 marzo 2018, Amich dice a Luca: «C’è un bando, per assunzioni da cui attingere per… L’assunzione a tempo determinato per il San Marco. Il compagno di mia figlia…». «Faglielo fare, di corsa, ché poi ci penso io», risponde il dirigente sanitario.
Secondo gli inquirenti, per ricostruire il presunto rapporto di scambio tra i due bisogna fare un passo indietro. Per la precisione, al periodo (tra il 2009 e il 2015) in cui Franco Luca – prima di arrivare al vertice dell’Asp – rivestiva il ruolo di legale rappresentante dell’ente di formazione Enaip. Nel 2014 il professionista viene accusato dalla finanza di Trapani di aver dichiarato all’Inps versamenti mai perfezionati per circa 450mila euro. Luca finisce a processo e – è la tesi dei magistrati catanesi – Amich e successore di Luca all’Enaip Ignazio Maugeri avrebbero messo a disposizione le due strutture per far ottenere all’imputato attestazioni di pagamento per decine di migliaia di euro. La fidanzata e la cognata di Amich, per altro, sarebbero state dipendenti dell’Enaip. In attesa di stabilizzazione. Frattanto Maugeri, che al contrario di Amich ha risposto lunedì alle domande dei pm nell’interrogatorio di garanzia, ha ottenuto il ritiro della sospensione per un anno dall’attività professionale.