Sulle carreggiate riservate a bus, mezzi di soccorso e taxi dal 2012 possono viaggiare anche le due ruote. Previa un'autorizzazione, emanata dal Comune di Catania e dagli uffici della polizia municipale. Che però non rinnovano il documento da novembre. «Stiamo provvedendo», assicura il dirigente dei vigili Pietro Belfiore
Bici su corsie preferenziali, autorizzazione scaduta Un attivista: «Pericolo e presa in giro per i ciclisti»
Le biciclette gialle stampate sull’asfalto delle corsie preferenziali stanno svanendo. All’incuria del tempo si aggiunge, per i ciclisti catanesi, il fatto che la loro presenza sui tratti condivisi con autobus, mezzi di soccorso e taxi, è irregolare. L’autorizzazione che prevede la convivenza di due ruote e mezzi speciali nelle porzioni di strada che vanno da piazza Europa a piazza Duomo, passando per corso Italia, viale XX settembre, viale Libertà, via Umberto e via Etnea è scaduta a novembre 2015 e non è ancora stata rinnovata. L’atto è di competenza della giunta e dell’ufficio tecnico urbano della polizia municipale. «I vigili potrebbero multare i ciclisti che, nella maggior parte dei casi, sono ignari di questa vicenda», spiega l’esponente di Salvaiciclisti Catania Andrea Genovese. «Stiamo provvedendo a rinnovare il documento», replica il dirigente della municipale Pietro Belfiore.
Alla vicenda, che fa storcere il naso a chi ha scelto la bicicletta per spostarsi in città, si aggiunge un altro episodio definito «vergognoso». «In occasione delle festività di Sant’Agata, alcuni cartelli stradali provvisori tra via Etnea e viale Regina Margherita prevedevano l’interdizione al traffico a motorini e biciclette e un limite di velocità di 20 chilometri orari – racconta Genovese – L’amministrazione aveva promesso di ripristinare presto l’accesso alle due ruote, ma così non è stato». Il problema, secondo il referente di Salvaiciclisti Catania – è che «chi ha un incidente in quel tratto non solo deve pagare una contravvenzione di circa 40 euro, ma incorre anche in un concorso di colpa poiché non ha l’autorizzazione a stare lì».
«Perché l’amministrazione non dice chiaramente dove le biciclette possono viaggiare e dove no?», domanda Genovese. I risultati di questa ambiguità amministrativa, per l’esponente di Salvaiciclisti, sono «da una parte i rischi ai quali si va incontro e dall’altra la presa in giro». Anche perché «su quei tratti vanno non solo catanesi, ma anche turisti. A meno che l’amministrazione comunale non pensa che la mobilità sostenibile si faccia in questo modo», conclude Genovese. Che ricorda come nel 2012 l’autorizzazione a percorrere le corsi preferenziali pure per le due ruote fosse stata «una vittoria» proprio del suo gruppo. Il provvedimento, infatti, venne attuato per la prima volta dall’allora amministrazione guidata dall’ex sindaco Raffaele Stancanelli. Un primo atto dal quale in poi si era andato di proroga in proroga. Mentre, oggi, si attende l’ultima.