“E’ stata una campagna elettorale profondamente antimeridionalista“. Parole di Luca Bianchi, assessore all’Economia nella giunta regionale siciliana, che nel corso di un convegno della Svimez a Palermo, ha denunciato l’ennesima scomparsa della questione meridionale dall’agenda di partiti tradizionali.
“Il tema non e’ solo fare pagare meno tasse – dice Bianchi – ma dobbiamo aumentare l’imponibile complessivo per una distribuzione piu’ equa sul territorio. E’ la solita contraddizione”.
Già. La Svimez, l’Associazione per lo Sviluppo industriale del Mezzogiorno, di cui Bianchi è componente, ancora una volta pone l’accento sul divario Nord-Sud e, soprattutto, sulla mancanza di programmi politici adeguati anche alla vigilia del prossimo appuntamento elettorale.
Parliamo di un panel di economisti della scuola di Pasquale Saraceno (fondatore della Svimez) che ha già dimostrato, con numeri alla mano, che i trasferimenti statali, negli ultimi 50 anni, sono stati destinati, maggiormente, al Nord Italia.
Che ha dimostrato, sempre con numeri alla mano, quanto l’impatto delle manovre del governo nazionale, sia stato devastante per il Sud.
E, ancora una volta, oggi, a Palermo, l’ennesima denuncia dell’anti meridionalismo della politica ‘classica’ dimostrabile con dati economici:
“Tra il 2007 e il 2011 il Pil meridionale ha subito una riduzione del 6,1% a fronte del 4,1% del Centro-Nord. E l’asimmetria si fa ancora piu’ drammatica nel 2012 con il Pil del Sud che segna -3,5% rispetto al -1,4% del Centro-Nord. Un quadro aggravato dall’effetto recessivo delle quattro manovre effettuate nel 2010 e nel 2011 e che sul Pil del 2012 e’ stimabile in -0,8 punti percentuali nel Centro-Nord e -2,1 punti al Sud.
Il Sud e’ stata l’area piu’ colpita dalla crisi – ha detto il direttore della Svimez Riccardo Padovani, il quale ha sottolineato che “in Sicilia ben 75mila persone hanno perso il lavoro, il 14% nel Paese, e oggi rappresenta il 6% degli occupati. Per questo occorrono urgenti misure per favorire l’occupazione giovanile e misure di integrazione del reddito come il reddito di cittadinanza”.
Per Padovani, “e’ imprescindibile subito tornare a crescere per arrestare il declino partendo dal Mezzogiorno dove l’innovazione tecnologica e la riqualificazione di aree urbane possono rappresentare un via d’uscita dalla crisi”.
Parole al vento? Finora è stato così.
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