Dall'ultima relazione Arpa emerge che la concentrazione di fluoro-edenite nell'aria si è ridotta. Durante il monitoraggio delle fibre simili all'amianto, durato circa otto anni, sono stati esaminati quasi mille campioni in diversi punti del territorio comunale
Biancavilla, valori del minerale killer rientrati Sindaco: «Serve bonificare abitazioni private»
Nel nuovo rapporto di qualche settimana fa l’Arpa conferma che, dopo un monitoraggio sviluppato in otto anni con un migliaio di campionamenti, i valori di diffusione della fluoro-edenite nell’aria sono rientrati e la concentrazione nell’aria è al di sotto del parametro di una fibra per litro, che rappresenta la soglia d’allarme stabilita dall’organizzazione mondiale della Sanità.
Dal 2001, ovvero da quando in Comune di Biancavilla è stato dichiarato sito di interesse nazionale, l’Arpa ha provveduto a misurare la quantità di particelle nocive presenti nell’aria. Dall’analisi dei dati della relazione dello scorso mese di dicembre emerge che la concentrazione del minerale killer simile all’amianto presente in forma naturale sul monte Calvario si è ridotta.
Il monitoraggio sulle fibre ha avuto inizio nell’anno 2009 e, in questi otto anni, sono stati esaminati complessivamente 882 campioni di particolato atmosferico. In particolare, sono stati Roberto Grimaldi e Maria Rita Pinizzotto a occuparsi di effettuare i periodici rilevamenti in diversi punti del territorio comunale, a cominciare proprio dalla zona di monte Calvario. Il superamento del valore soglia stabilito dall’Oms è stato registrato in 33 degli 882 campioni prelevati. Negli ultimi tre anni, gli strumenti dell’Arpa hanno segnalato una concentrazione di fluoroedenite oltre il limite consentito una sola volta.
Fino a 20 anni fa, le maggiori fonti di esposizione erano le cave di monte Calvario in cui si producevano materiali edili e le tante strade in terra battuta che sollevavano polveroni con possibile presenza del pericoloso minerale. Queste cause sono state tenute sotto controllo tramite le opere di bonifica del territorio: negli anni, si è infatti proceduto ad asfaltare le strade sterrate e a rifare le facciate di alcuni edifici pubblici. Rimangono ancora attive, però, le fonti potenziali, ossia i lavori di manutenzione o ristrutturazione di immobili privati considerando che molte costruzioni civili sono state realizzate con materiale proveniente da monte Calvario.
«C’è già alla Regione il finanziamento di 12 milioni di euro per monte Calvario – afferma con soddisfazione il primo cittadino di Biancavilla, Pippo Glorioso – ma, adesso, occorre pensare soprattutto alla bonifica degli intonaci delle abitazioni dei privati. Su questo – conclude – bisognerà lavorare nei prossimi anni per debellare definitivamente la diffusione del pericoloso minerale killer».