Collega il presidio ospedaliero con il pronto soccorso. E, proprio mentre cedeva il soffitto, passavano a pochi passi da lì alcuni paramedici con un paziente. È per questo che il bilancio del distaccamento dei mattoni dalla struttura poteva essere tragico. Mentre l'azienda sanitaria provinciale parla solo di «un tipico deterioramento»
Biancavilla, crolla il tetto del tunnel dell’ospedale Tragedia sfiorata. L’Asp: «Domani transito ripristinato»
Un grosso pezzo di soffitto si è staccato, questo pomeriggio, dal sottopassaggio che mette in comunicazione l’ospedale Maria Santissima dell’Addolorata, a Biancavilla, con il suo pronto soccorso. Una struttura sotto alla quale transitano ambulanze, barelle e pazienti che vengono trasferiti nei reparti del nosocomio. Una tragedia sfiorata, quindi, visto che in quel momento passavano a piedi alcuni uomini del personale paramedico, che stavano trasportando un paziente verso l’interno dell’ospedale. La grande quantità di materiale che si è staccato non ha — fino a questo momento — creato disagi agli assistiti e agli operatori della struttura. La zona oggetto del crollo è stato immediatamente transennata e messa in sicurezza.
Il cedimento sarebbe avvenuto per colpa del deterioramento del soffitto, a seguito del quale sarebbe avvenuto il vistoso distaccamento di mattoni e intonaco. Dall’Asp di Catania è stata diffusa una nota in cui si specifica che «si è trattato del crollo di un po’ di intonaco e pignatte: tipici ammaloramenti dei solai. Si è provveduto a mettere in sicurezza l’area. Entro domani sarà ripristinato il transito veicolare e pedonale. Sono state avviate le procedure per la realizzazione dei lavori di ripristino». Tuttavia tra gli utenti che quotidianamente si recano all’ospedale Maria Santissima Addolorata è alta la preoccupazione. Il timore diffuso è che altre zone della struttura possano essere interessate da improvvisi crolli, dovuti a opere di manutenzione troppo a lungo rimandate.
Intanto sul fronte riordino degli ospedali riuniti di Biancavilla e Paternò, nei giorni scorsi è stato effettuata il trasferimento di attrezzature e macchinari dal reparto di ostetricia del Santissimo Salvatore di Paternò a quello del Maria Santissima dell’Addolorata. Un vero e proprio «blitz», nel più assoluto silenzio, quello messo in atto dal personale dell’azienda sanitaria provinciale. Che, in meno di due ore, ha completato il trasloco. Obiettivo? Fare in fretta per evitare polemiche o eventuali blocchi da parte dei componenti dei comitati Pro Ospedale e Difendiamo l’ospedale. Quest’ultimo riunisce i rappresentanti delle associazioni di volontariato, culturali e semplici cittadini che in nome della difesa del diritto alla salute hanno unito le loro forze.
E sono proprio i membri di Difendiamo l’ospedale a parlare di «una vera e propria razzia visto che fino al 30 aprile il reparto di ostetricia avrebbe dovuto restare funzionante e cosi non è stato. Poi vorremo capire chi ha autorizzato il trasferimento della attrezzature; da quello che noi sappiamo non c’e sta alcuna autorizzazione». Immediata la replica di Salvo Calì, direttore sanitario del distretto CT2 dell’Asp, il quale ha confermato che si tratta di «un trasloco autorizzato per quanto riguarda quelle attrezzature che riguardano l’ostetricia. Ribadisco che gli arredi rimangono al loro posto visto che a breve, dove una volta c’era l’ostetricia sarà trasferita la chirurgia».
Alla luce del crollo di oggi, però, i cittadini di Paternò si domandano se la scelta di trasferire il punto nascita di Paternò a Biancavilla non sia stata un azzardo. Tanto più che i lavori del nuovo padiglione del Maria Santissima Addolorata, in cui dovrebbe essere trasferito il reparto dedicato a mamme e bambini, non sono ancora stati conclusi e non è chiaro il momento in cui potrà essere messo in funzione.