Il road show sbarcato a Catania per presentare il progetto dedicato alla cultura del divertimento responsabile, promosso dalla Federazione italiana dei pubblici esercizi (Fipe) e dall'Associazione nazionale magistrati
Bevi responsabilmente, il progetto contro la mala movida «Contrastare l’abusivismo per ridurre i danni dell’alcol»
Associazioni, istituzioni e imprese unite per promuovere un divertimento sano e lontano dagli stereotipi della mala movida, all’insegna di un momento formativo e informativo che ha interessato i titolari e i dipendenti delle imprese di pubblico esercizio, così come i clienti, anche giovanissimi, grazie al coinvolgimento della rete nazionale degli istituti professionali. Il road show Bevi Responsabilmente è stato presentato ieri al palazzo della Cultura del Comune di Catania dal presidente provinciale di Fipe-Confcommercio Dario Pistorio.
L’iniziativa vuole essere la risposta a quella movida sfrenata, troppo spesso causa di disagi e fenomeno dilagante in molte piazze d’Italia e certamente favorito, soprattutto nei centri storici delle nostre città, «dall’abusivismo commerciale e da una crescita incontrollata di negozi take away, dove non può esistere alcun controllo efficace alla vendita di alcol, anche verso le fasce più sensibili della popolazione». È questo il filo rosso su cui si instaura il progetto.
«L’obiettivo di Fipe Catania, con l’evento di oggi – ha spiegato Pistorio – è quello di combattere l’abusivismo, diffondere la legalità e informare i consumatori, anche i minorenni, sui rischi di natura penale, amministrativa e sanitaria, che troppo spesso mettono a repentaglio la loro salute». Richiamando le parole del ministro alla Salute Roberto Speranza, Pistorio ha aggiunto che i pubblici esercizi hanno un ruolo fondamentale per arginare l’abusivismo, che nel periodo pandemico è aumentato, creando canali alternativi meno controllati dove, soprattutto i giovanissimi e i giovani, possono approvvigionare le bevande alcoliche». Anche perché a Catania, ha concluso Pistorio, «abbiamo purtroppo assistito ad avvenimenti veramente gravi, degenerati anche in accoltellamenti».