La Sezione disciplinare di Palazzo dei marescialli ha accolto la richiesta presentata la scorsa settimana del ministro della Giustizia e del procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo, privando anche dello stipendio l'ex presidente delle Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, indagata per corruzione dalla Procura di Caltanissetta
Beni confiscati, Saguto sospesa Csm: «Rischio reiterazione abusi»
Il Csm ha accolto la richiesta del ministro della Giustizia Andrea Orlando e del procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo sospendendo dalle funzioni e dallo stipendio Silvana Saguto, l’ex presidente delle Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, indagata per corruzione dalla Procura di Caltanissetta. Una scelta motivata dai giudici di Palazzo dei Marescialli dalla «gravità» delle condotte contestate alla Saguto, dalle quali deriva «una perdita di prestigio irrimediabile». Per i giudici l’ex presidente delle Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, ha compiuto un «abuso» delle sue funzioni «a profitto proprio e della propria famiglia». E il danno «è tanto maggiore – sottolineano nella motivazione – considerato che tutto ciò si è verificato in un ufficio storicamente impegnato nella lotta alla criminalità organizzata e proprio per questa ragione considerato nel Paese un simbolo e un punto di riferimento della legalità». La Saguto è stata sospesa anche per «il pericolo» che le «condotte illecite accertate» possano essere reiterate.
La decisione della sezione disciplinare è giunta stamattina, a seguito dell’udienza a porte chiuse di venerdì scorso, nella quale Saguto, difesa dall’avvocato Giulia Bongiorno, aveva respinto ogni addebito. Questa mattina Saguto è a palazzo dei Marescialli, dove sono in corso le audizioni della prima commissione che ha avviato la procedura di trasferimento d’ufficio per cinque magistrati nell’ambito della pratica aperta sul ‘caso Palermo’. L’inchiesta della procura di Caltanissetta, coinvolge il giudice Saguto, attualmente indagata per corruzione, insieme al collega Lorenzo Chiaramonte e all’avvocato Gaetano Cappellano Seminara. Nell’inchiesta, esplosa ai primi di settembre, sono coinvolti anche il pm Dario Scaletta, il presidente di sezione Tommaso Virga, ex componente del Csm e Fabio Licata che già mesi fa aveva chiesto e ottenuto da poco, il trasferimento all’Aia la Corte internazionale di giustizia.