«Io penso di aver creato una cosa originale e bella». Definisce così le sue opere Gaetano Corallo, cittadino belpassese, che da qualche tempo ha deciso di abbellire alcuni angoli del paese di Belpasso con dei disegni fatti da lui, apparsi da qualche settimana in diversi punti della cittadina. Passeggiando per le strade della caratteristica scacchiera dell’Etna, infatti, capita spesso di imbattersi improvvisamente in queste opere. Si tratta prevalentemente di forme geometriche molto colorate che riprendono il particolare impianto di rette e traverse del paese.
«Volevo fare qualcosa che esprimesse il concetto di scacchiera dell’Etna – ha dichiarato Gaetano Corallo – avevo pensato di realizzare una scacchiera al posto delle strisce pedonali o di fare questi disegni sopra le strisce, ma mi hanno detto che non era possibile perché la legge non lo permette. Mi hanno dato l’autorizzazione per realizzare il primo disegno accanto alle strisce pedonali che si trovano di fronte il plesso della scuola elementare che c’è accanto la villa comunale. Ho poi scelto diversi punti del paese, come la casa natale di Nino Martoglio, la sede della Pro Loco, il Palazzo Bufali. Non utilizzo una tecnica particolare – ha continuato Corallo – lavoro usando una sagoma realizzata sempre da e me e utilizzo una pittura di tipo lavabile».
I disegni del signor Corallo sono stati subito apprezzati dalla comunità belpassese, che ha accettato di buon grado questo tocco di colore lungo le strade e sui muri del paese e, addirittura, così come ha concluso Corallo: «Molti amici, parenti e titolari di esercizi commerciali mi hanno anche chiesto di realizzare dei disegni davanti alle loro case e negozi o sulle facciate delle abitazioni». A turbare però questo spaccato di tranquilla e bella vita cittadina ci ha pensato un post apparso sul gruppo Vivi Belpasso di Facebook, dove una donna chiedeva all’amministrazione di fermare l’opera del signor Corallo e, soprattutto, chiedeva se i suoi disegni potessero essere considerati atti di vandalismo, visto che vengono realizzati sulle strade, sui muri e sulle facciate dei privati cittadini. Il post, adesso rimosso, ha generato quella che potrebbe anche essere definita una vera sommossa popolare a favore di queste opere. Sono stati moltissimi infatti i cittadini che, sempre su Facebook, hanno scritto parole di supporto per l’attività svolta da Gaetano Corallo.
«La società civile ha il dovere di valorizzare e difendere l’arte e gli artisti in tutte le sue forme. Ho avuto la fortuna di parlare più volte con il maestro Gaetano Corallo e molte altre volte accadrà perché è un artista vero e il lavoro che dona ogni giorno alle strade e ai muri di questa pietra è una grande fortuna per tutti noi. Abbiamo tutti molto da imparare da lui, molto. Grazie, maestro». È quello che si legge in un post pubblicato sempre sul gruppo Vivi Belpasso. «Conosco Corallo da sempre. È un Artista con la A maiuscola e con queste piccole opere sta dimostrando anche la sua umiltà. A chi di dovere chiedo che gli sia dato uno spazio adeguato dove imprimere per sempre la sua arte e personalità, perché, credetemi, Corallo con un pennello e una tela o un muro riesce a emozionare anche chi come me di arte non ne capisce nulla». È quello che si legge invece in un commento.
Sulla questione si è espresso anche Carlo Caputo, attuale presidente del Parco dell’Etna, ed ex sindaco di Belpasso che ha affidato sempre al social network il suo parere: «Ho letto di qualche polemica per questi disegni che da qualche mese vediamo lungo le nostre strade e case. Sicuramente chi critica forse immagina che questi disegni non siano stati autorizzati ma non è così. L’artista Corallo chiede sempre il permesso prima di entrare. I disegni, in questo caso, possono piacere o meno, possono essere capiti o meno ma è indubbio che la comunità belpassese abbia nel proprio DNA di popolo una vivacità culturale che si manifesta con diverse doti e talenti – scrive Caputo – Sono sempre stato sostenitore di una Belpasso intesa come laboratorio artistico, convinto che questa comunità che deve sempre di più guardare all’Etna possa offrire espressioni di bellezza ed occasioni di sviluppo economico. Ritornando ai disegni, personalmente piacciono queste tracce che forse vogliono identificare un insieme urbano. Sono sicuro che se li avessimo visti in qualunque altro paese avremmo esclamato con curiosità “oh, guarda che bello”. Ma questo lo sappiamo già, bene, tutti».
Una polemica e un’indagazione che, quindi, molti cittadini belpassesi hanno definito inutile e sterile e che hanno deciso di bloccare sul nascere schierandosi, senza pensarci su, a fianco di Gaetano Corallo e delle sue opere. A dimostrazione del fatto che, nonostante i diversi problemi del territorio, le strade che avrebbero bisogno di una maggiore manutenzione, la segnaletica orizzontale che andrebbe ripristinata e i numerosi cumuli di spazzatura che si possono ammirare appena fuori dal paese, c’è ancora chi, come Gaetano Corallo, trova la bellezza e riesce a esprimerla.
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