I cani continuano a girovagare in alcune strade della città. Da anni, sia i cittadini che le associazioni, hanno cercato di segnalare la questione alle amministrazioni. «Mettere in campo forze comunali per eseguire dei controlli», afferma l'attivista.
Belpasso, il randagismo non tende a diminuire «Territorio molto vasto. Volontari lasciati soli»
A Belpasso non accenna a diminuire il fenomeno del randagismo. Un problema non nuovo per il comune etneo, che ancora, dopo diverso tempo, non ha avuto una soluzione definitiva. Sono numerosi infatti i cani randagi che affollano le vie e le piazza del paese, sia in centro che in periferia. A preoccupare i cittadini ed i commercianti è la presenza di branchi che si aggirano per i vari quartieri della cittadina sia nelle ore centrali della giornata che nelle ore notturne. Necessario a questo punto un intervento, non solo tampone per affrontare la questione in atto, ma anche che possa dare una svolta decisiva.
«La situazione non è preoccupante ed è sicuramente sotto controllo, ma non possiamo fare finta che il problema non esista – dichiara Giusy Cavallaro, presidente dell’associazione Una mano per 4 zampe – Siamo riusciti nel corso degli anni a sterilizzare quasi tutte le cagne che ci sono nel nucleo urbano di Belpasso. Il territorio del nostro paese però è molto vasto e, a causa di questioni che possiamo definire organizzative, non siamo riusciti a proseguire l’opera anche nel circondario. Noi volontari però non possiamo fare tutto da soli».
L’ambulatorio presente a Belpasso è comunale e i veterinari inviati dall’Azienda sanitaria provinciale cercano di dare il loro contributo «ma siamo noi che portiamo lì gli animali e la nostra associazione non riceve nessun finanziamento, da nessuna istituzione, neanche da quelle locali. A mio avviso – continua la presidente – sarebbe utile mettere in campo delle forze comunali per eseguire dei controlli non solo tra i cani randagi, ma anche tra quelli privati. Il controllo del territorio e l’individuazione degli esemplari da tenere sotto controllo è sicuramente il primo passo da compiere per combattere il fenomeno e sono certa che i risultati potrebbero arrivare già nel giro di qualche mese».