Venerdì scadrà l'ordinanza che tiene aperta la discarica in via straordinaria nonostante l'assenza di un impianto che separi i rifiuti liquidi da quelli solidi. Impianto che sarebbe già pronto e consegnato, ma sul cui collaudo da mesi le istituzioni litigano. In caso di chiusura si aprirebbero le porte della crisi per l'intero sistema regionale dei rifiuti
Bellolampo, una settimana per non chiudere Tensione tra Regione e Comune sul Tmb
Su Bellolampo esplode lo scontro politico. Se martedì prossimo il Comune e la Rap non dimostreranno alla Regione di poter fare funzionare l’impianto di trattamento meccanico biologico, il cosiddetto Tmb, a partire da venerdì, giorno in cui scadrà l’ordinanza che la tiene aperta, la discarica chiuderà i battenti scatenando la crisi dell’intero sistema regionale dei rifiuti. Neppure il capoluogo potrà più servirsene. E a quel punto che fine farebbero le mille tonnellate di rifiuti prodotte ogni giorno dalla sola Palermo, per non parlare dei comuni limitrofi?
L’inquietante interrogativo ha già fatto scattare l’emergenza. L’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto ha convocato per martedì a Palazzo d’Orleans il sindaco Leoluca Orlando e il presidente della Rap Sergio Marino. Comune e azienda dovranno mostrare di avere le carte in regola per avviare l’enorme macchinario da 22 milioni di euro che separa la frazione umida (l’organico) da quella secca (carta, plastica, vetro, e così via) aumentando i livelli di riciclo ed evitando così di sovraccaricare le vasche. Finora Bellolampo è rimasta aperta in via straordinaria, cioè in deroga ai requisiti imposti dalla legge. Sono state le ordinanze del sindaco Orlando a rendere possibile lo smaltimento dei rifiuti malgrado l’assenza del Tmb.
C’è un però: i provvedimenti d’urgenza – quali sono, appunto, le ordinanze – possono essere varati soltanto tre volte, e il primo cittadino ha già raggiunto questo limite. Niente più ordinanze, dunque, e niente più deroghe: da sabato senza il Tmb Bellolampo chiuderà. Per tutti i comuni della provincia che ne fanno uso, anche per Palermo. Da mesi Comune e Regione si lanciano reciproche accuse sul mancato avvio dell’impianto. Che Palazzo d’Orleans, per la cronaca, ha consegnato a settembre all’amministrazione di piazza Pretoria. «Peccato che il collaudo fosse un compito della Regione – attacca Marino attraverso Meridionews – e non ci hanno trasmesso in merito alcuna comunicazione ufficiale. Che il collaudo fosse terminato lo abbiamo saputo dai giornali. Noi ci stiamo preparando come se lo fosse».
D’altra parte, però, la Rap ha avuto tre mesi pieni da quando ha preso in carico il Tmb e martedì dovrà farsi trovare pronta. Dall’assessorato regionale trapela una «profonda irritazione» per il ritardo accumulato, già oggetto a più riprese degli strali del gruppo regionale del Movimento 5 Stelle. Marino, intanto, deve parare anche le bordate che arrivano da Pd e Forza Italia. Per il vice capogruppo azzurro all’Ars, Vincenzo Figuccia «è l’ennesima brutta storia, tutta siciliana, di cattiva gestione di una materia fondamentale, i rifiuti. Una situazione vergognosa, se si pensa per di più che la nostra terra si è dotata di un impianto Tmb che non entrerà in funzione prima di sei mesi».
Circostanza seccamente smentita dal dirigente: «Il Tmb partirà con i tempi giusti, coerentemente con l’impegno assunto da Rap e Comune. Non c’è bisogno di tutto questo clamore. Fra una settimana, dieci giorni al massimo partiremo con l’organico. Al limite i sei mesi possono fare riferimento al pieno regime dell’impianto, fino alla portata massima di 900 tonnellate. È un fatto tecnico – prosegue Marino – ma capisco che un politico può anche non comprendere. Appena saremo pronti lo comunicheremo a Regione, Arpa e Provincia». Anche il segretario provinciale dei democratici, Carmelo Miceli, non è stato tenero con Palazzo delle Aquile: «Invece di sentirsi perennemente in campagna elettorale e offrire alla collettività dei ‘pagherò’, Orlando si concentri sui disservizi ai cittadini e spieghi perché c’è un impianto che il Comune di Palermo non è ancora riuscito ad attivare e perché i mezzi per la raccolta differenziata, anche questi acquistati dalla Regione, sono ancora fermi nei depositi in attesa di essere immatricolati».
Anche su questo punto, però, Marino è pronto a ribattere: «Proprio in questo momento ci troviamo dal notaio per firmare il passaggio dei mezzi dal Comune alla Rap. Lunedì si terrà la consegna, poi faremo le assicurazioni e i mezzi saranno pronti per andare su strada». E così la prossima settimana potrebbe essere decisiva anche per «Palermo Differenzia 2», la seconda, e altrettanto attesa, fase della raccolta differenziata porta a porta.