Mentre si ragiona su diversi livelli per trovare soluzioni per arginare la crisi della discarica di Bellolampo, spunta la questione del conferimento dell’organico per i Comuni dell’hinterland che fanno la differenziata, ovvero una ventina. Anche se la Rap punta all’ampliamento dell’impianto di compostaggio, quest’ultimo ha ormai raggiunto i limiti di quantità autorizzata dalla Regione. Come annunciato in una nota dello stesso assessore all’Energia Alberto Pierobon, mentre per Palermo il Comune emette un’ordinanza che consentirà di aumentare la quantità trattata di umido, i Comuni dell’hinterland tra una settimana potrebbero dover «stipulare nuovi contratti con altri gestori». Un cambio di rotta che non sarebbe affatto indolore per le amministrazioni locali interessate, che vedrebbero aumentare notevolmente i costi di conferimento dell’organico, con tutte le conseguenze del caso in termini di mancato abbattimento della Tari e indignazione dei cittadini.
«Stiamo cercando di verificare – spiega il presidente della Srr Palermo Natale Tubiolo – in questa settimana che ci separa dall’eventuale chiusura, attraverso una serie di riunioni a un tavolo tecnico anche con il direttore dell’impianto e la Rap, per vedere se è possibile continuare a far conferire i Comuni dell’hinterland a Bellolampo fino a fine anno con cadenze diverse, modificando i calendari di raccolta». Cosa che, sottolinea il presidente, darebbe ossigeno alle amministrazioni altrimenti gravate da un aumento dei costi. Sette giorni sono il tempo massimo in cui è possibile raggiungere un certo livello di contenimento, trascorso il quale, se non potranno più conferire con Rap «dovranno rivolgersi a privati – sottolinea Tubiolo -. Abbiamo presentato una manifestazione di interesse alla quale hanno risposto in pochissimi, anzi forse soltanto una azienda: la Ecox di Termini Imerese con la quale già hanno stipulato dei contratti, credo, Balestrate e Trappeto. Contratti che non resteranno in essere nel caso fosse ancora possibile per questi Comuni conferire in discarica e su questo sono abbastanza ottimista. Mi pare difficile che Ecox possa gestire l’organico di tutti i Comuni che avranno bisogno di conferire l’umido».
«L’impianto di Termini Imerese sembra essere l’unico a poter ricevere l’organico – dice il sindaco di Carini Giovì Monteleone – Ormai i costi sono esorbitanti. Con Rap era 90 euro a tonnellata e ora si parla di un costo di 130 euro. Se consideriamo che solo a Carini, che conta 40mila abitanti, ne produciamo 700 tonnellate al mese si capisce che non è una cifra indifferente. Ciò costituisce anche un disincentivo per i cittadini che fanno la differenziata. Se dovessero essere questi i costi da sostenere, anche se abbiamo raggiunto la percentuale del 60 per cento non potremmo ridurre la Tari, anzi si rischia di aumentarla. Un vero e proprio balzello». Monteleone prevede un’indignazione diffusa tra i carinesi mentre con i tecnici dei suoi uffici «stiamo studiando la possibilità di imporre il compostaggio per chi ha pertinenza di terreno adeguato. È uno spreco portarlo in discarica a 130 euro quando lo smaltimento sarebbe a costo zero. Ho dato disposizione agli uffici di valutare se possiamo concedere uno sconto di 10 per cento della Tari a chi sceglie questa pratica».
Monteleone non nasconde il proprio malcontento: «Non si può parlare di raccolta differenziata prima che ci sia un supporto adeguato di impianti pubblici a calmierare i prezzi – afferma il sindaco di Carini – altrimenti diventa speculazione». A Misilmeri, uno dei più grossi centri del palermitano, già da tempo l’amministrazione guidata da Rosalia Stadarelli si è dovuta rivolgere a privati per conferire l’organico «con enormi difficoltà e con prezzi in continuo aumento – spiega la sindaca – abbiamo più contratti per coprire le tonnellate settimanali. Siamo partiti da 90 euro e siamo arrivati a una media di 150 euro in due anni, quasi il doppio». Nonostante questo a Misilmeri, seppur di poco, è stata ridotta la Tari: «Se non avessimo avuto tutti questi intoppi la riduzione sarebbe sicuramente stata più sostanziosa».
L’amministratore delegato Rap Giuseppe Norata sottolinea come tutti i suoi sforzi siano stati indirizzati verso l’apertura dei cancelli di Bellolampo ai Comuni della provincia ma che ormai questa decisione «non dipende da me, fino a che ho potuto ho dato spazio a tutti all’impianto di compostaggio di Bellolampo che oggi ha raggiunto i limiti. A luglio ho chiesto alla Regione l’ampliamento dell’autorizzazione per consentire ancora ai Comuni di conferire ma non l’ha concessa. Adesso è stata l’amministrazione con l’ordinanza ad ampliare i limiti autorizzativi ma lo poteva fare solo limitatamente il Comune di Palermo. Da parte mia c’è la massima disponibilità ma deve essere l’ente superiore ad autorizzare, cioè la Regione». Una situazione che potrebbe persistere fino al 31 dicembre, dopodiché con il nuovo anno si riaprono i quantitativi. «Con l’andamento della raccolta differenziata che c’è, ovviamente in positivo, non sono però sufficienti a coprire il fabbisogno – continua Norata – Ho già presentato un progetto di ampliamento dell’impianto di compostaggio fino a 150mila tonnellate, ma i tempi sono quelli che sono. Prima di realizzarlo passeranno un paio d’anni».
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