I documenti per la struttura che potrebbe dare una scossa, anche sul piano economico, alle sorti di Rap sono finalmente pronti. Una volta ricevuta l'autorizzazione la palla passerà ad Asja, che avrà da contratto 18 mesi per portare a compimento l'opera
Bellolampo, c’è la firma per l’impianto del biometano Caruso: «Dopo l’ok della Regione partiranno i lavori»
«Sarà come avere una Ferrari». Una frase che è riecheggiata spesso quando si parlava dell’impianto per la produzione di biometano di cui si sarebbe presto dotato Bellolampo, ma le cui tracce si erano un po’ perse tra i labirinti degli iter burocratici e soprattutto per i due repentini cambi al vertice dell’azienda partecipata del Comune di Palermo deputata alla gestione del ciclo dei rifiuti. Se infatti Maurizio Miliziano poteva dare una linea di continuità all’operato dell’amministratore unico uscente Giuseppe Norata, vista la sua esperienza da consigliere del Cda aziendale proprio sotto la presidenza Norata, il suo successore, Girolamo Caruso, ha dovuto guardarsi intorno per redigere una programmazione che andasse oltre la soluzione dell’ennesima emergenza rifiuti che ha travolto la città quasi in contemporanea alla sua nomina.
Adesso, sul fronte dell’impianto, che sarà in grado di produrre biometano dalla frazione indifferenziata, consentendo non solo di avere energia gratuita, ma anche di poter trarre profitto economico dal combustibile prodotto, le cose sembrano avere avuto una svolta decisiva, con la firma della convenzione pubblico-privato. Il tanto atteso penultimo tassello mancante verso il via ai lavori. «Abbiamo firmato la convenzione tra noi, che diamo il lavoro in concessione, e Asja Ambiente, concessionario – dice a MeridioNews Girolamo Caruso – Si sta completando il progetto definitivo da presentare all’assessorato regionale all’Energia per ottenere i titoli autorizzativi necessari a fare partire i lavori. Dopodiché Asja avrà 18 mesi, secondo i patti contrattuali, per completare l’opera. L’importante adesso è portare le carte in assessorato».
Il passaggio successivo, quello che porterà all’autorizzazione, passa dal giudizio di una conferenza di servizi decisoria. «Non si tratta di un funzionario che deve mettere una firma su un documento – prosegue l’Au di Rap – È chiaro che la conferenza di servizi vorrà prendersi del tempo, non mi illudo che decidano subito. Secondo la mia esperienza non avremo esito prima di tre o quattro mesi, ma una volta avuto parere positivo, si potrà procedere». A quel punto la palla passerà ad Asja Ambiente, azienda già presente a Bellolampo per diversi servizi e che gestisce già diversi impianti simili in tutta Italia.
Partiti i lavori, l’ultimo nodo da sciogliere sarà – ancora una volta – quello delle persone che dovranno far funzionare un’impianto così sofisticato. Troppo presto però per parlare di possibili ulteriori nuove assunzioni, che in questo caso dovrebbero essere mirate a personale altamente qualificato. «Asja terrà l’impianto per 21 anni, secondo convenzione – conclude Caruso – Sicuramente metterà dei propri dipendenti o comunque dei propri sergenti di giornata a gestire il funzionamento, poi vedremo se immettere del nostro personale, che andrà però formato a dovere».