Rosario Crocetta lo vorebbe in giunta, nel ruolo di assessore regionale alla Cultura. Lui sembrerebbe più orientato ad una collaborazione da esterno. Parliamo di Franco Battiato e del tam tam su un suo ipotetico ingresso nel nuovo esecutivo regionale.
Ve lo immaginate Franco Battiato, spirito libero noto per le sue ricerche filosfiche oltre che per le sue bellissime canzoni, seduto allo stesso tavolo, quello della nuova giunta regionale, con gli esponenti del Pd e dell’Udc? Con i due partiti che sono tra i maggiori resposabili del disastro in cui versa la Sicilia? I due partiti in cui si contano più affaristi che politici? Quelli, per intenderci, che si sono fatti grandi abbuffate con la Formazione professionale e che hanno avallato progetti come quello del rigassificatore alle spalle della Valle dei Templi. Quelli che hanno taciuto sullo scandalo dell’acqua ancora in mano ai privati, e cos’ via. L’elenci sarebbe lungo. E ciliegina sulla torta, insieme al Pdl, appoggiano il governo della macelleria sociale di Monti e della finanza europea.
Dinnanzi a questo quadro, la nostra risposta è no. Noi non riusciamo ad immaginarlo in mezzo a questa accozzaglia umana controversa e oscura. Tralasciamo ogni considerazione su Rosario Crocetta, che al di là delle vicende non proprio piacevoli che i giornali hanno già raccontato di lui, almeno non ha la colpa di avere governato. Quindi di certo, non può essere inserito nella black list di chi ha contribuito a massacrare la Sicilia.
Non è ancora arrivata una risposta ufficiale di Battiato, ma secondo fonti catanesi, è davvero molto difficile che accetti il ruolo di assessore regionale alla cultura. Starebbe optando per contributo da esterno.
Se poi dovesse decidere per il sì, gli augureremo un buon lavoro, esortandolo a prestare la massima attenzione agli avvoltoi che volano ancora alti nei palazzi della politica siciliana.
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