Barriere architettoniche al Garibaldi Ortopedia è un percorso a ostacoli

Tre scalini all’ingresso, altri tre davanti all’uscita di emergenza e una sfilza di paletti che limitano gli accessi esterni del cortile. Siamo al reparto di ortopedia dell’ospedale Garibaldi di piazza Santa Maria del Gesù a Catania. Qui un paziente, per poter uscire in giardino o semplicemente tornare a casa dopo essere stato dimesso, deve fare un vero e proprio percorso ad ostacoli.

«Il reparto è nuovo e ben curato», ci spiega uno ragazzo seduto nel pianerottolo d’ingresso durante l’orario delle visite. «Peccato che hanno dimenticato lo scivolo», dice. «Sono ricoverato in attesa di operazione e quando voglio prendere una boccata d’aria sto qua, davanti al portone. Le scale, anche se poche, non posso farle». Piccole limitazioni che però non aiutano i pazienti. «Sono stata a trovare mia sorella – racconta una ragazza – Più che il dolore per le fratture la infastidisce non poter uscire nemmeno per fumare o prendere un po’ d’aria nel parchetto. In questo reparto c’è gente che magari non può camminare facilmente, ma sta bene. E invece deve stare chiusa qui tutto il giorno».

Dentro al reparto, in fondo al corridoio, c’è una seconda uscita per le emergenze. Stavolta lo scivolo c’è e arriva fino al portone esterno dove però, anche in questo caso, ci sono tre scalini. Un paziente, appena dimesso, ci mostra il suo percorso dall’ospedale fino all’automobile. Un breve tragitto tutt’altro che facile.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=gLQArnFN3Y8[/youtube]

 

[Foto di il grillo]


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo