Barometro elettorale/ Pd-Palermo: bene Apprendi, Faraone e Riggio. Gli altri…

Oggi il barometro elettorale sofferma la propria attenzione su alcuni candidati della lista del Pd nel collegio di Palermo. Stando alle notizie in nostro possesso, nel capoluogo siciliano il Partito democratico dovrebbe conquistare tre seggi. Se le cose si dovessero mettere male – e nonostante il trend non entusiasmante di questo Partito ciò è improbabile – i parlamentari potrebbero scendere a due.

Consideriamo i tre possibili deputati. Secondo notizie in nostro possesso i candidati più forti dovrebbero essere i parlamentari uscenti Pino Apprendi e Davide Faraone e Francesco Riggio. Il primo ‘cammina’ a Palermo città e ‘vola’ in provincia; il secondo – Faraone – procede al contrario: va bene in città e sembra meno forte in provincia. Il terzo – Riggio – va forte in città e in provincia. Il suo sponsor è il parlamentare uscente, Gaspare Vitrano, travolto da una brutta vicenda giudiziaria che lo ha costretto a restare a ‘casa’. 

In ogni caso, lo ripetiamo, secondo le previsioni del barometro elettorale di LinkSicilia, Apprendi, Faraone e Riggio dovrebbero arrivare nei primi tre posti.

Il barometro elettorale invita a fare molta attenzione a Riggio, sostenuto non soltanto dagli ‘ambienti’ vicini a Gaspare Vitrano, ma anche al Ciapi e da altri rapporti che risalgono agli anni della Dc. Riggio, secondo radio tam ram, potrebbe addirittura risultare il primo degli eletti nella lista del Pd di Palermo. 

Gli altri, con rispetto parlando, li vediamo ‘debolucci’. Chi potrebbe? Tra questi, la logica politica ed elettorale imporrebbe il nome di Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, parlamentare uscente, appoggiato dalla Cisl e, in particolare, dal parlamentare nazionale Sergio D’Antoni. Lupo, comunque, resta un favorito ‘fragile’, orse perché in questi anni, nella gestione del Pd nell’Isola, ha tentennato un po’: forse un po’ più del dovuto.

Lupo ha cominciato come il segretario che avrebbe dovuto sbaraccare l’accordo tra il Pd e il Governo regionale di Raffaele Lombardo. Ma un minuti dopo la sua elezione a segretario del Partito in Sicilia – così si racconta – avrebbe ricevuto una telefonata da Roma che gli imponeva di tenere il Pd siciliano alleato di Lombardo.

Perché la verità è sempre stata la seguente: Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia hanno brevettato e proposto l’accordo  tra Pd e Lombardo: ma senza il placet romano l’operazione non sarebbe andata in porto. Tant’è vero che le migliori ‘operazioni’ con il Governo Lombardo le ha ‘chiuse’ il Pd romano e non quello siciliano (diverso è il discorso per le ‘operazioni’ non visibili ‘chiuse’ dai singoli deputati: ma questo, per l’appunto, è un altro discorso).

Insomma, rispetto al rapporto con il Governo Lombardo l’atteggiamento di Lupo è stato ondivago: oggi sì, domani no, dopodomani ‘ni’: cosa, questa, che non deve avergli attirato molti consensi. C’è da chiedersi, poi, se il modo cattolico dal quale proviene Lupo si impegnerà in questa campagna elettorale.

Il risultato è che, a nostro avviso, la rielezione all’Assemblea regionale siciliana di Giuseppe Lupo non è improbabile. A meno che, ovviamente, non prenda più voti di Apprendi, Faraone e Riggio. 

Un po’ in affanno – o forse in affanno è basta – è Antonello Cracolici, capogruppo uscente all’Ars del Pd. Noi di Linkicilia – e non ne abbiamo mai fatto mistero – lo vediamo in bilico. Perché la base del suo Partito, in maggioranza, non ha mai ‘digerito’ l’accordo con Lombardo.  Ma Cracolici non è a rischio di elezione per la linea politica fallimentare che ha imposto al Pd siciliani negli ultimi quattro anni: è a rischio perché sono in molti, nel suo Partito che hanno interesse a non far passare la sua linea politica.

Cracolici – e il suo alleato di ferro Giuseppe Lumia – sono portatori di una linea politica non-politica: nel senso che le loro decisioni, spesso molto discutibili, debbono essere accettate e basta in forza degli ‘affari’ che vengono garantiti al Pd romano: e questo è diventato un discorso inaccettabile non soltanto tra iscritti e militanti, ma anche tra i dirigenti del Pd siciliano che vivono come una possibile ‘liberazione’ la sconfitta di Cracolici e Lumia.  

Cracolici, a conti fatti, secondo il barometro elettorale, è in difficoltà.

Un altro candidato al quale prestare grande attenzione – e che più di altri potrebbe scalzare uno dei tre di cui sopra è Fabrizio Ferrandelli. Anche se giovane, Ferrandelli, ha alle spalle un’organizzazione di tutto rispetto. E anche sponsor di Partito che non vanno sottovalutati.

Di fatto, la candidatura di Ferrandelli – stando almeno a quanto risulta a LinkSicilia – prenderebbe il posto del parlamentare uscente Bernardo Mattarella (in ‘partenza’ per Roma, ovvero probabile candidato alle prossime elezioni politiche nazionali). Ad appoggiare il giovane Ferrandelli dovrebbe essere un po’ tutta l’area del Pd alla quale appartiene Mattarella: e cioè il parlamentare nazionale Mirello Crisafulli, Franco Piro e altri ancora.

 


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