L'assessore regionale all'Agricoltura si dichiara soddisfatto dopo che il Consiglio di giustizia amministrativa ha messo la parola fine sulla vicenda legata ai finanziamenti 2007-13. In primo grado, la Regione era stata ritenuta responsabile di una cattiva gestione della graduatoria. In ballo 320 milioni di euro
Bando biologico, Cga annulla sentenza Tar Cracolici: «Abbiamo difeso seimila aziende»
La graduatoria del bando 2012 sul settore biologico andava bene così. Un anno dopo la sospensione della sentenza, il Consiglio di giustizia amministrativa annulla definitivamente la sentenza con cui il Tar, a gennaio 2016, invalidava l’elenco dei beneficiari dei 320 milioni di euro messi a disposizione dall’Unione europea, nell’ambito dei fondi 2007-13. A fare ricorso erano stati 50 dei 1700 imprenditori tra esclusi, sostenendo che la Regione aveva gestito male il bando, stilando un’unica graduatoria nonostante le misure d’intervento previste fossero tre.
La sentenza di primo grado aveva di fatto messo a rischio l’attività di circa seimila aziende che, dopo essersi impegnate per due anni a rispettare le prescrizioni imposte dal bando, rischiavano di dover restituire i finanziamenti percepiti. Il Cga, l’anno scorso, aveva sospeso la decisione nell’attesa di entrare nel merito, motivando questa scelta con i «profili di interesse pubblico prevalenti che giustificano l’accoglimento della misura cautelare richiesta».
A salutare il ribaltamento di quella sentenza è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che dal primo momento aveva annunciato l’intenzione della Regione di fare appello al Cga. «Un grande successo che avvalora l’impegno portato avanti dall’assessorato a difesa del comparto agricolo siciliano – dichiara in una nota firmata insieme al dirigente generale del Dipartimento, Gaetano Cimò -. Potranno ripartire i pagamenti dei premi agro-ambientali per ottomila aziende della Sicilia». Da parte dei ricorrenti, comunque, la giornata odierna è comunque portatrice di buone notizie: «Non siamo di certo delusi – commenta Massimo Cavaleri, legale dell’associazione Unione Allevatori Sicilia – e questo perché il Cga ha riconosciuto una transazione che già due mesi fa avevamo definito con l‘amministrazione regionale, ottenendo parte di quanto chiedevamo come danno derivante dalla gestione maldestra del bando».