Sul palazzo municipale di Montedoro, nel cuore della Sicilia, da oggi sventola la bandiera della Palestina. Il piccolo Comune del nisseno si unisce alla rete di amministrazioni italiane che, nelle ultime settimane, hanno deciso di lanciare un appello chiaro per fermare il conflitto in Medio Oriente, tutelare i civili e riconoscere ufficialmente lo Stato di […]
Montedoro espone la bandiera palestinese: «Chiediamo riconoscimento dello Stato di Palestina»
Sul palazzo municipale di Montedoro, nel cuore della Sicilia, da oggi sventola la bandiera della Palestina. Il piccolo Comune del nisseno si unisce alla rete di amministrazioni italiane che, nelle ultime settimane, hanno deciso di lanciare un appello chiaro per fermare il conflitto in Medio Oriente, tutelare i civili e riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. L’iniziativa, voluta dall’amministrazione guidata dal sindaco Renzo Bufalino, è accompagnata da un ordine del giorno trasmesso a governo e parlamento, in cui si chiede che l’Italia intraprenda un percorso di riconoscimento formale della Palestina, come già fatto da altri Paesi europei
«Non possiamo restare indifferenti davanti al dramma di un popolo che da decenni vive sotto assedio e in guerra – ha dichiarato Bufalino –. Il nostro è un piccolo Comune, ma vogliamo dire con forza che la pace è l’unica strada possibile». Il primo cittadino ha precisato che si tratta di un’iniziativa a favore della convivenza tra due popoli, non contro qualcuno, nel rispetto del diritto internazionale. La bandiera palestinese è stata esposta in concomitanza con i festeggiamenti per il santo compatrono, momento centrale per la comunità. Una scelta voluta: la festa, tradizionalmente dedicata all’unione e alla gioia, è stata trasformata anche in occasione di riflessione e solidarietà. Anche la parrocchia, guidata da padre Massimiliano Novembre, ha espresso pieno sostegno all’iniziativa: «La fede e la comunità sono chiamate a guardare oltre i confini locali, per abbracciare chi soffre e invocare insieme la fine di ogni conflitto».