Primo turno con diverse emozioni in Sicilia. Nel capoluogo nisseno, il centrodestra ha sperato fino alla fine nella vittoria al primo turno di Michele Giarratana. Crollo cinquestelle nella città del golfo. La Lega vince nel Catanese e se la gioca in altre due città
Ballottaggi a Caltanissetta, Gela, Castelvetrano e Mazara Ad Aci Castello, unico sorriso dem. Il M5s tra alti e bassi
Due sindaci eletti al primo turno, un altro che ha seguito fino alla fine lo spoglio con il fiato sospeso. E poi tante contese che avranno bisogno del ritorno ai seggi per stabilire chi la spunterà. Le Amministrative 2019 in Sicilia hanno riservato emozioni, specialmente nei principali centri al voto.
A Caltanissetta il centrodestra, dove erano in campo sei candidati, con Michele Giarratana ha condotto lo scrutinio in testa dalla prima all’ultima scheda. Ma il fiato, tuttavia, è rimasto sospeso: la soglia del 40 per cento per buona parte della nottata sembrava essere stata superata, ma sul finire Giarratana ha rallentato. Risultato che significa ballottaggio: a sperare di approfittarne, tra 15 giorni, sarà il cinquestelle Roberto Gambino. Occhi puntati su ciò che farà Oscar Aiello, il candidato leghista che è giunto quarto con circa il 12 per cento.
Partita a senso unico invece ad Aci Castello, l’unico centro dove il Partito democratico può sorridere, anche se il simbolo sulla lista mancava. Qui a vincere è stato Carmelo Scandurra, uomo del deputato dem Luca Sammartino. A Bagheria ce l’avrebbe fatta al primo turno Filippo Tripoli, sostenuto da un fronte trasversale che va da Saverio Romano a pezzi del Pd, fino a Fratelli d’Italia. Manca l’ufficialità e lo scrutinio è ancora in corso ma nella mattinata al comitato elettorale si sono aperti i festeggiamenti. Sconfitto Gino Di Stefano, alla guida di una corazzata di centrodestra con Lega, Diventerà Bellissima, Forza Italia, Udc e una serie di liste civiche tutte insieme. È arrivato secondo.
Per valutare il risultato dei due partiti di governo, Lega e Movimento 5 stelle, si dovranno attendere altri due ballottaggi. I pentastellati sono secondi a Castelvetrano con Enzo Alfano e tra due settimane si confronteranno con Calogero Martire, fino a poco tempo fa fedelissimo di Paolo Ruggirello, l’ex deputato regionale Pd arrestato con l’accusa di concorso esterno alla mafia. A Mazara del Vallo è stata invece la Lega a spuntarla con il giovane Giorgio Randazzo (ex Diventerà Bellissima) che al secondo turno dovrà vedersela con Salvatore Quinci, candidato civico che ha chiuso in testa questo primo turno. Cocente la sconfitta per la candidata ufficiale del centrodestra Benedetta Corrao, sostenuta da Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc, nonché da gran parte del governo regionale di Nello Musumeci.
Rispettate le previsioni a Gela: la partita tra Lucio Greco (sostenuto da Pd e un pezzo di Forza Italia, ma senza simboli) e Giuseppe Spata (leghista che ha messo insieme anche cuffariani e Fratelli d’Italia) viene rinviata di due settimane. Il primo round se l’è aggiudicato Greco con il 35 per cento dei voti, mentre Spata si è fermato al 30. Sarà decisivo il ruolo del terzo arrivato, l’imprenditore Maurizio Melfa che però, a caldo, annuncia di voler abbandonare la politica per la delusione. Il Movimento 5 stelle, che nel 2014 aveva trionfato, chiude soltanto quarto. A Gela – ma lo stesso discorso vale per Mazara del Vallo – sarà interessante capire come si comporterà il partito di Di Maio in vista dei ballottaggi, nello specifico se farà pesare l’alleanza di governo con la Lega per orientare i propri attivisti. A caldo le dichiarazioni propendono per restare estranei alla contesa, ma in due settimane le valutazioni potrebbero mutare.
Ballottaggio anche nell’altro principale Comune palermitano al voto, Monreale: il primo turno è stato molto equilibrato, con in testa Alberto Arcidiacono, sostenuto dal presidente Musumeci e da Diventerà Bellissima, ma anche da un fronte trasversale che, seppure senza altri simboli di partito, conta pezzi di Pd e Forza Italia. Leggermente distanziato il sindaco uscente Pietro Capizzi.
Guardando ai Comuni più piccoli, la Lega conferma Anastasio Carrà a Motta Sant’Anastasia, nel Catanese, alla cui elezione (a danni di Danilo Festa, attivista anti-discarica sostenuto dalla sinistra) ha contribuito anche uno dei fedelissimi di Luca Sammartino, Gaetano Vitale, in lista con Carrà. Si ferma invece la lunga esperienza amministrativa di Nicola Cristaldi, negli ultimi dieci anni sindaco di Mazara del Vallo che in questa tornata era candidato a Calatafimi-Segesta, dove era già stato primo cittadino dal ’97 al 2007. Stavolta non ce le fa, sconfitto da Antonino Accardo.